E il Palazzo si spacca «Respireremo meglio» «No, tassa inutile»

da Milano

I più perplessi sono quelli della Regione Lombardia. Dove il progetto di ticket d’ingresso in città sembra proprio non sfondare. «La lotta allo smog - attacca l’assessore Raffaele Cattaneo - non può avere alcun effetto se si limita alla cerchia ferroviaria. Se inquini a Cinisello o a Brescia quello smog te lo ritrovi a Milano. E poi il ticket non si può introdurre se prima non si adegua il trasporto pubblico, chi lascia l’auto deve avere un’alternativa». Da Cormano, comune del primo hinterland, arrivano le prime proteste. «Una decisione iniqua - attacca il sindaco Roberto Cornelli - per la disparità di trattamento tra cittadini che vivono a poche centinaia di metri di distanza. Alcuni, i più fortunati, nel Comune di Milano e altri che, a quanto pare, “inquinano di più” solo perché risiedono appena fuori i confini della metropoli. Persone che lavorano, studiano, portano ricchezza a Milano, ora costrette a dover pagare per potersi recare in ufficio, nei luoghi di studio, negli ospedali, dai parenti». Smorza i toni Andrea Poggio. «È fondamentale - spiega il vicedirettore di Legambiente -, incrementare la mobilità alternativa per offrire a cittadini e pendolari un servizio pubblico integrato (treni, autobus, metrò) e forme di mobilità nuove (bici, moto e auto ecologiche a noleggio o in car sharing) realmente disponibili e sicure». Tra i sostenitori dell’iniziativa il presidente della commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci («se non si risolve il problema delle polveri sottili, la tassa d’ingresso diventa un passaggio obbligato»). Molto critico il consigliere regionale di Rifondazione comunista Luciano Muhlbauer. «Il ticket - le sue parole - difficilmente potrà incidere positivamente sui livelli di inquinamento, mentre peserà economicamente soprattutto sui ceti popolari. Su chi non si può permettere di comprare un’auto nuova tecnologicamente più aggiornata».

Difende il suo piano l’assessore Edoardo Croci. «Una misura nuova per il nostro Paese - spiega - che si differenzia rispetto ad altre esperienze quali quelle di Londra o Stoccolma per l’esplicita finalità di tutelare la salute e l’ambiente».

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