Roma

E Polaria prese in prestito l’auto per fare bella figura con Bush

Magari è stato solo un complesso di inferiorità, il terrore di fare brutta figura davanti a Bush. Ricordate Alberto Sordi nei panni di Nando Moriconi, il giovanotto ossessionato dal modello americano? Era il dopoguerra e l’«americano a Roma» non faceva che cacciarsi nei guai scorrazzando per la città fingendosi un poliziotto di Kansas City, con tanto di paletta e motocicletta arrangiati ad hoc. Qualcosa del genere è capitato in questi giorni alla polizia capitolina. Che ad accogliere e a scortare sottobordo del suo Air Force One il presidente americano e signora, l’altra sera a Fiumicino ha mandato nientemeno che un mezzo corazzato «preso in prestito» da privati. Coperte le targhe con gli adesivi della polizia di Stato, applicate con le calamite le muffole azzurre sul tettino e sistemati gli stencil ministeriali sui lati, ecco un Hummer H2 «nuovo di zecca» e coi colori di Stato spuntare in pista pronto all’uso. Dentro una squadra scelta dell’antiterrorismo che, prima volta nella storia, accompagna fianco a fianco i colleghi d’Oltreoceano nella delicata operazione. Tutto fila liscio, come da copione. L’Hummer H2 scuro è un semiblindato sei posti che sfiora le tre tonnellate e mezzo. Il ministero dell’Interno non ha nulla di simile disponibile. Ecco l’idea, mancheranno pure i mezzi, ma ad arrangiarsi gli italiani sono bravi, persino l’intelligence americana ci «cascherebbe»: chiedere in prestito uno di quei giganteschi fuoristrada tanto à la page che circolano tra le ville della «Beverly Hills» del litorale. Basta rimuovere le scritte adesive per svelare il trucco: et voilà la targa di una normale vettura «a uso privato» regolarmente intestata a un professionista del posto. Da venerdì a ieri mattina l’Hummer ha fatto la sua bella figura gironzolando per l’aeroporto, provando persino l’ebbrezza di lasciare il terminal per percorrere una trentina di chilometri fino al reparto mobile di Ponte Galeria dove poter fare rifornimento.

Il distributore interno a Fiumicino, infatti, è fuoriuso da un bel po’.

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