Paola Fucilieri
I capolavori della Video-Arte di Massimiliano Bastoni proiettati sui muri della chiesa sconsacrata di San Carpoforo contro labusivismo a Brera; ovvero la cultura contro le borsette con la finta griffe. Che ieri sera, a Brera, non cerano affatto. Così come non cerano gli abusivi che le vendono, distendendole a terra su lenzuoli candidi. Ha avuto, infatti, il successo che si meritava liniziativa voluta dal consigliere provinciale di An, nonchè presidente del centro studi «Città Sistema», Giovanni De Nicola nel cuore del quartiere degli artisti milanesi, tra via Fiori Chiari, via Madonnina e piazza Formentini. Contenti tutti: gli artisti, i sensitivi che leggono la mano e le carte, i residenti. Ma soprattutto i commercianti e la bella gente a passeggio per il quartiere. Che per una sera hanno potuto riappropriarsi di Brera, reinvestita a pieno titolo per loccasione della sua identità artistica e culturale. Unanima che le appartiene per origine e al cospetto della quale anche gli abusivi hanno preferito fare dietrofront e non presentarsi affatto con la loro merce al seguito. Tutto in un clima molto pacifico, anche se un po «militarizzato», tra poliziotti, carabinieri e vigili urbani, ben attenti a che non ci verificassero improvvisi blitz da parte degli abusivi.
«Questa serata voglio pensarla come una specie di sit-in del quartiere di Brera contro labusivismo - spiega De Nicola -. Contrariamente a quanto si pensa noi non abbiamo nulla contro gli stranieri che vengono qui ad esporre borse e borsettine. Solo che la loro merce e chi la viene a comprare non hanno nulla a che fare con questo quartiere. Brera è il quartiere dellAccademia, degli artisti, stasera (ieri, ndr) ci sono anche i pittori, di solito qui anche una donna sola si sente sicura seduta a un tavolino. Perché la cultura e larte si sovrappongono al degrado di quella sorta di suk dellillegalità che si forma qui ogni sera appena le forze dellordine voltano locchio. Non siamo mica nel quartiere di Forcella, a Napoli! Ripeto: Brera ha una sua specifica identità, tutta milanese, che affonda le radici nella tradizione. Una tradizione che rischia di sparire se lasciamo che tutto affoghi in questo business. Peraltro abusivo e mortalmente soffocante per quello regolare».
«Per questo - sottolinea De Nicola - non abbiamo nessuna intenzione di andare a parlare con i responsabili di questi venditori, con i loro vertici, come ha detto di voler fare, invece, lassessore alla Sicurezza di Palazzo Marino, Guido Manca. Roberto Predolin, assessore al Commercio in Comune, ha fatto bene a ribattere a Manca che non si può contrattare con lillegalità».
Intanto martedì De Nicola, a nome di «Città Sistema», incontrerà lassessore comunale ai Giovani e quello alla Cultura, Aldo Brandirali e Stefano Zecchi, per proporre una serie di iniziative ed eventi che, insieme ai comitati di quartiere e con la collaborazione del mondo giovanile e dellAccademia di Brera, hanno lo scopo di rivitalizzare la città.
«Potrebbe essere tutte le sere come stasera - conclude il consigliere provinciale di An - Basterebbe che quello delle forze dellordine non fosse unintervento né massiccio né tantomeno, però, occasionale: basta evitare che gli abusivi prendano posto».
E mentre i titolari dei ristoranti ieri sera si mostravano soddisfatti di quella che uno di loro non ha esitato a chiamare «pulizia», mentre il gruppo dei «Men in Jazz» (un dentista, un architetto e un dirigente dazienda che si conoscono dalle medie) suonava brani di repertorio, Brera sembrava unaltra Brera. Quella vera.
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