(...) Ieri, però, in questo meccanismo di identificazione automatica fra Novellino e il Nemico, qualcosa si è rotto. Il popolo rossoblù ha scoperto che il Nemico è prima di tutto un Uomo. E, mai come questa volta, le maiuscole sono doverose. Soprattutto perchè è di Uomini così che il Grifone avrebbe bisogno per tornare a volare alto e per uscire da questo difficilissimo momento. Uomini che amano il dialogo, non gente che si appassiona solo a soliloqui e monologhi con gli applausi della claque adorante e di un «popolo» che, in molte occasioni, ha smesso di essere tale, nel senso scogliano del termine, per diventare massa acritica.
LUomo era in Chiesa a rendere omaggio al Professore. Insieme a Marotta, ad Asmini, a Marino, allo staff che sta facendo grandissima la Sampdoria di Garrone. Ma loro erano semplicemente i nemici, Walter era il Nemico. In piedi, appoggiato a una colonna che lo nascondeva al grosso della folla di Carignano. Presente, presentissimo, provato come pochi altri. Come Claudio Onofri, forse.
Tutto questo, il «popolo» genoano - tornato «popolo» per il suo Prof - lha capito. E lha apprezzato, in silenzio. Il Nemico, da ieri, è un Uomo.
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