E quando don Gianni passa alla filosofia si spegne la «fronda»

Matteo Campora vice di Roberto Cassinelli nel nuovo esecutivo genovese

E quando don Gianni passa alla filosofia   si spegne la «fronda»

Una sfilza di bandiere di Forza Italia colora via Cesarea. Altoparlanti sparano gli ormai celebri inni del partito di Berlusconi. Due schermi proiettano immagini e riproducono anche all'esterno gli interventi dei relatori. C'è aria di festa dentro e fuori il Teatro della Gioventù per il congresso cittadino degli azzurri, quello dell'unità ritrovata, quello della fine del commissariamento, quello che «da domani saremo un partito ancora più forte». Una giornata densa di appuntamenti e interventi. Quaranta persone che chiedono di parlare. E dato sicuramente non trascurabile, praticamente nessuno per protestare né tanto meno per lanciare frecciate, picconate, o invettive verso gli uomini della propria squadra. In un colpo sembrano sparite le faide e i coltelli (persino quelli che facevano riferimento a presunte o vere «fronde» per la composizione delle giunte nei Municipi Levante e Medio Levante). Eppure gli uomini sono in gran parte quelli del passato. Fin troppo: una platea non proprio giovanissima e non particolarmente straripante (presenti anche per buona parte della giornata Sandro Biasotti, Enrico Musso e Renata Oliveri) ha però ascoltato, partecipato e applaudito con attenzione e passione. I 5 minuti previsti per ogni intervento spesso e volentieri si sono dilatati in 10, 15 minuti. Nel mentre le votazioni sono proseguite senza sosta. E proseguiranno anche oggi dalle 10 alle 12 . Potranno votare tutti i soci maggiorenni.
Nel pomeriggio inizierà subito lo spoglio dall'esito scontato. Gli allori, oltre a Cassinelli, andranno anche a Pierluigi Vinai, Marco Barilati, Monica Bruni, Paola Ferrari, e Fabrizio Moro tutti futuri membri del coordinamento cittadino. Matteo Campora sarà invece il vice Cassinelli, Donata Pallotta l'amministratrice del partito, Sergio Maifredi entrerà nella dirigenza per la parte di comunicazioni e immagini, mentre Mario Baroni, Ferruccio Barnaba e Guido Grillo avranno rispettivamente incarichi nell'esecutivo per formazione, enti locali e dipartimenti. A loro un saluto del commissario uscente-coordinatore entrante che rompe «il protocollo» per ringraziare la sua futura squadra.
Ma a scaldare la platea ci pensano il senatore Luigi Grillo, l'ideologo del partito don Gianni Baget Bozzo e l'altro senatore azzurro Alfredo Biondi. Grillo è un fiume in piena, ripercorre la storia del partito e della sua dirigenza. Spara su Marta Vincenzi: «L'idea di mettere assieme grandi corporation municipalizzate (operazione Iride, ndr) è una grandiosa stronzata fatta con lo scopo di favorire meccanismi clientelari» tuona. Per poi infierire: «Parla dell'importanza delle infrastrutture. Ma dov'era la Vincenzi quando nel ’92 Comune e Provincia rifiutarono i primi finanziamenti al Terzo Valico e quando due mesi fa Burlando ha cancellato la gronda di Levante?». Attacca anche i giornali e fa una battuta poco felice nei confronti del Giornale - «titoli troppo sparati» -, e per contrastare l'antipolitica che «va combattuta con una buona politica». Poi colpisce il governo Prodi: «È incredibile che nel presentare la Finanziaria Padoa Schioppa dica che il rapporto deficit-pil oggi è 1,8 e dopo la manovra peggiorerà fino al 2,8».
Ma soprattutto parla di un nuovo partito, con un nuovo statuto e un nuovo regolamento che grazie alla collegialità e alla trasparenza farà fare un salto di qualità ai dirigenti. Lo chiama un nuovo partito «adulto». Don Gianni applaude, ma lo interrompe: «Quello di oggi non è un partito bambino, ma l'intervento di Grillo è molto maturo». Poi Baget Bozzo passa alla filosofia e a un discorso di spessore «sulla forza sociale della proprietà privata».
Biondi rilancia l'importanza di riconquistare la vicinanza con il territorio, elemento su cui Forza Italia non ha brillato durante il governo. Mentre il capogruppo a Tursi, Raffaella Della Bianca, ribadisce come «la politica debba acquistare autorevolezza senza autoreferenziarsi ma attraverso una buona amministrazione». Ma le spinte arrivano anche dalle nuove forze. I giovani su cui Forza Italia ha deciso di puntare. Già un centinaio gli iscritti a Forza Italia giovani.

Per loro ha parlato Luca Marchesi, il segretario del gruppo pronto ad annunciare l'imminente lancio in rete del portale www.figiovani.it. Uno strumento «che servirà a trovare nuove forze giovani, perché cercheremo di conquistarci più spazi all'interno del partito per provare a dimostrare che non siamo solo il futuro ma anche il presente».

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