E la Regione spende per farsi conoscere

La rimodulazione del piano di rientro può attendere. Già, sembra proprio così. Anche se il deficit sanitario, stando alle stime per l’anno corrente, galoppa sul miliardo e mezzo di euro. Ora infatti le priorità che la giunta Marrazzo si prefigge di affrontare sono altre. Una per tutte, dare seguito alle iniziative programmate con il piano di comunicazione annuale. E per conseguire queste iniziative, ossia rendere più efficace e puntuale l’informazione ai cittadini in materia di sanità, lavori pubblici e politiche sociali, è necessario incrementare i fondi assegnati alla comunicazione con il varo della finanziaria regionale. Non si tratta di spiccioli. La cifra riservata inizialmente, a fine dicembre, ammontava a 10.654.500 euro, però a conti fatti «lo stanziamento relativo ai capitoli citati si rivela insufficiente».
Almeno così è scritto nel provvedimento proposto da Piero Marrazzo in persona e dall’assessore al Bilancio Luigi Nieri e approvato da tutto l’esecutivo, un documento che dispone di sbloccare nuove risorse. Quante? Tante. Addirittura un 25 per cento in più rispetto all’impegno base: altri 2.663.625 euro. Vale a dire che la giunta Marrazzo stanzierà in tutto 13.318.125 euro per interventi promozionali finalizzati a una maggiore conoscenza della Regione, così per contributi a manifestazioni locali, feste e celebrazioni e altrettanto pure per attività di informazione e comunicazione, oltre a interventi istituzionali all’estero finalizzati a una maggiore conoscenza dell’immagine del Lazio. Un dato in crescita anche rispetto al 2007, quando la disponibilità sulla stessa posta di bilancio era pari a 12,5 milioni di euro. È vero che il governatore, già telegiornalista, conosce bene l’importanza della comunicazione. Ma in periodi di magra come quello attuale, dirottare nuove risorse per rifare il lifting a una politica gestionale abbondantemente criticata anche dall’ex governo Prodi, che ha bocciato a ripetizione i provvedimenti per il ripiano del deficit, sembra davvero occuparsi di affari superflui. Ma tant’è. E se proprio al superfluo si vuole continuare a dare spazio, una buona parte di ciò che riguarda gli affari regionali è proprio lì che trova terreno fertile. Un’altra operazione d’immagine è la creazione di un portale dedicato al Consiglio regionale con tanto di web-Tg, dirette sul dibattito in aula, interviste e resoconti delle commissioni consiliari. Costo iniziale 48mila euro, ma sull’impegno di risorse aggiuntive non si può fare una stima.
Chissà se i cittadini del Lazio ne sentivano la mancanza. Perché di pagine web dedicate alla politica regionale ce ne sono a bizzeffe. Oltre a quelle istituzionali, che dedicano comunque ampio spazio all’amministrazione e agli appuntamenti della maggioranza, non può non essere ricordato il sito web inaugurato dopo due anni e mezzo di governo dalla giunta, e intitolato Trentamesi, che raccoglie leggi, proposte di legge e riepiloghi sui vari impegni politici dell’esecutivo e del parlamentino regionale. Ma non è finita.

La cura della comunicazione viene rifinita anche con una newsletter telematica, «Regione Informa», che può essere ricevuta da tutti gli interessati che ne fanno esplicita richiesta. Insomma quanto a immagine il Lazio, fino a ora, non è secondo a nessuno.

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