Il bravo Antonio Scurati organizza (con Alessandro Bertante) un festival dedicato alla creatività artistica italiana e convoca i migliori scrittori italiani a leggere in anteprima i brani delle opere che stanno creando (da cui il titolo «Officina Italia», dal 3 al 5 maggio alla Palazzina Liberty di Milano).
Il bravo Antonio Scurati, divenuto famoso per aver attaccato Bruno Vespa in diretta tv mentre ritirava il Premio Campiello (edizione 2005, vinto con Il sopravvissuto) e che fece parlare di sé per linvettiva contro Federico Moccia (definito «un nemico della civiltà letteraria»), invita al suo festival molti bei nomi: Roberto Saviano, Alessandro Baricco, Luciano Canfora, Alessandro Piperno, Carlo Lucarelli, Maurizio Maggiani e Gabriele Salvatores (che non è uno scrittore, ma parlerà del ruolo del libro in una civiltà dominata dalla cultura visuale - altra ossessione di Scurati, che ce lha a morte con la televisione per poi accorrere ogni volta che lo chiamano...).
Bei nomi, niente da eccepire. Ma le donne? Possibile che non ci sia in Italia una donna abbastanza creativa per il bravo Scurati? Ahi ahi, molto politicamente scorretto. Ahi ahi, e adesso chi le sente Hillary e Ségolène? Però il bravo Scurati ha una risposta per tutto. Alla domanda: come mai non cè una donna al suo festival? sapete cosa ha detto? «Me ne scuso. Il progetto è nato in fretta. Comunque il prossimo anno sarà tutto dedicato alle donne e ai transgender».
Il bravo Antonio Scurati è talmente creativo che si inventa pure la «letteratura trans». Questo sì che è genio italiano.
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