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E se qualcuno esce dall’euro? Non sarebbe la fine del mondo

«Hai l’assicurazione completa e sen­za franchigia? Perché non provi a guida­re contro il muro per vedere se gli airbag funzionano?». Si chiama «moral ha­zard » ed è un termine che individua il comportamento spericolato adottato da chi sa che alla fine, se qualcosa doves­se andare storto, qualcun altro pagherà. È il problema che affligge l’area-euro ed è macroscopico, tuttavia l’impressione è che ancora una volta stia venendo af­frontato in modo molto confuso, soprat­tutto dal governo tedesco. Facciamo un passo indietro per capire meglio. I paesi periferici dell’Europa hanno problemi diversi: la Grecia ne ha fatte di tutti i colori, una gestione disastrosa del­lo Stato con un bilancio imbellettato ad arte per intrufolarsi (nel sonno degli sta­ti membri) in un’area economica in cui non meritavano di stare; l’Irlanda anda­va invece fin troppo bene e, sulla scia del­­l’ottimismo, ( nel sonno della Banca cen­­trale) ha lasciato crescere le proprie ban­che in modo abnorme creando dei mo­stri; il Portogallo è invece semplicemen­te una storia di debolezza strutturale che conoscevano anche i sassi. Quando la Grecia andò in crisi per prima, nono­stante fosse lo stato meno meritevole dei tre, doveva essere assolutamente sal­vata senza nemmeno discutere troppo, perché i mercati non erano pronti a rece­pir­e la novità che esisteva un rischio spe­cifico di fallimento di un paese area-eu­ro, il panico avrebbe spazzato via tutto. Adesso le cose sono diverse, dato che il concetto di rischio del singolo Stato è sta­to messo bene in chiaro. A questo punto, tutti consapevoli della situazione, si de­ve tornare a considerare il famoso «mo­ral hazard » ed evitare che il paese in diffi­coltà riceva gli aiuti, e con quelli ci faccia i banchetti in piazza a base di caviale. La soluzione non è semplice, ma di si­curo non serve a nulla parlare vagamen­te di «dividere i costi» infliggendo perdi­te ai sottoscrittori di obbligazioni come sta facendo la Signora Merkel, dato che in un mondo dove è necessario dare fidu­cia agli investitori è come in­vitare a man­giare i pasticcini dicendo che uno su die­ci è avvelenato.

La soluzione più logica è sanare il passato ma stabilire dei para­metri inflessibili di rigore finanziario an­ticiclico (vale a dire che nei momenti buoni tutto il fieno va messo in cascina) per il futuro che, se non rispettati, po­tranno comportare molto semplicemen­te l’uscita forzata dall’eurozona, mentre per chi si «comporta bene» la soluzione definitiva sarà data dalla possibilità per la Bce di monetizzare il debito, in pratica garantendolo.Non è un tabù considera­re l’­uscita dall’euro di chi dovesse recidi­vamente mostrarsi indisciplinato o im­prudente, basta essere chiari su quali sia­no le regole. In finanza l’incertezza por­ta solo danni.

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