E sir Paul McCartney racconta le sue Torri Gemelle

Impegno civile, musica e (nuova) famiglia sono le ultime priorità di Paul McCartney. L’ex Beatle si sposerà - per la terza volta - con l’americana Nancy Shevell in una cerimonia per pochi intimi, poi volerà a New York per una megafesta, ma soprattutto per concludere le riprese del documentario The Love We Make, dedicato al decimo anniversario dell’attentato alle Torri Gemelle.
Paul quell’11 settembre volava sui cieli di New York e, sconvolto dalla violenza della scena, tornò subito in città per dare il suo contributo. Il film, rigorosamente in bianco e nero, è diretto da Albert Maysles (fratello di David, anch’egli regista, morto nel 1987), il regista di culto che nel ’64 riprese i «favolosi» Beatles alla conquista dell’America in What’s Happening. The Beatles In Usa. Guarda caso proprio ieri 46 foto del primo concerto americano dei Fab Four, scattate dall’illustre sconosciuto Mike Mitchell (allora 18enne) sono state vendute all’asta per 285mila dollari. L’autore delle foto le ha vendute dopo 50 anni per motivi finanziari. Il film è girato da Maysles con un altro regista alternativo di lungo corso come Bradley Kaplan, e mostra con immagini inedite e crude il viaggio di Paul attraverso New York devastata e spaventata, gli incontri e i commenti all’evento con artisti come Eric Clapton, Sheryl Crow, Keith Richards, David Bowie, Jay Z, Harrison Ford ma anche con personaggi come Bill Clinton e il governatore George Pataki, le interviste rilasciate dall’ex Beatle, tutti i passaggi per organizzare - sei settimane dopo la strage - il Concert For New York City che ha visto coinvolte decine di star con sottofondo di grande rock. Una panoramica drammatica su come le persone comuni, le star e i politici hanno vissuto la distruzione delle Twin Towers.
In The Love We Make (frase tratta dal brano dei Beatles The End: «And In the End the Love You Take Is Equal to the Love You Make»), McCartney interpreta se stesso in una storia - che non avremmo mai voluto vedere - dalla costruzione molto intima e avvolgente grazie alla suggestione della «camera» 16 millimetri in bianco e nero. «È un onore che non scorderò mai - ha ricordato Paul - aver contribuito ad aiutare l’America in un momento come quello; si sentivano lo shock e la paura nell’aria e io pensai di poterle alleviare con la musica. Il fatto che quella sera sia accorsa tanta gente è stato un premio immenso per noi tutti». Maysles, regista di pellicole come Gimme Shelter sui Rolling Stones, ha aggiunto in proposito: «C’è stato tanto dolore dopo l’11 settembre che ha coinvolto tutti, e poi bisognava rendere onore a quegli eroici pompieri, poliziotti e lavoratori che sono morti cercando di salvare altre vite. Come descrivere tutto cio? Paul ha avuto la risposta; un libro e un film per documentare tutto. È il vero testamento dello spirito di resistenza di New York City». Il film uscirà in anteprima sul canale Showtime il 10 ottobre, la notte prima della ricorrenza, e poi uscirà nelle sale di tutto il mondo.

Quando si parla di Beatles c’è sempre di mezzo una sfida (parlare di battaglia qui sarebbe di cattivo gusto); infatti la Nbo ha subito annunciato, per il 5 e 6 ottobre, un documentario firmato da Martin Scorsese su George Harrison intitolato Living In the Material World.

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