«Ormai Celentano telefona a chiunque» ci ha scherzato su Geppi Cucciari, partner fissa di Enrico Mentana nei pomeriggi elettorali, stemperando un certo imbarazzo causato dall’escursione del Molleggiato in materia di proprietà e assetti editoriali di La7. L’Adriano nazionale aveva telefonato per festeggiare il risultato dei referendum, per i quali si era esposto nelle ultime settimane con lettere al Fatto quotidiano e una serie di altre telefonate alza-audience ad Annozero. Lo Speciale Elezioni di Mentana, futuro compagno di rete di Michelone, era l’occasione giusta per incassare il riconoscimento. «Tu sei il vincitore di questi referendum» gli ha infatti spianato il piedistallo Mentana. «Qual è il quesìto per il quale hai votato con più convinzione?».
«Certamente il nucleare, perché dopo quello che è successo a Fukushima» eccetera eccetera; «Ma anche per l’acqua che deve rimanere un bene pubblico» eccetera eccetera. «Ora, dopo questa vittoria, i politici devono mettersi a tavolino e guardare alla bellezza del paesaggio...». «Quando farai una trasmissione per raccontare queste cose», ci ha subito provato Mentana. «Ma io sono uno dei cancellati dal dittatore generale della Rai», ha ricordato Celentano.
Per Mentana era una palla da spingere in rete: «Qui siamo pronti se vuoi, La7 è diventata una terra d’asilo...». Insomma, un minuetto. «Ma voi siete già sulla buona strada. Io sono contento se viene Santoro a rafforzare la bomba che avete creato con Lerner, la Gruber e te, naturalmente. Però ho letto che pensi che se venisse De Benedetti sareste meno liberi» ha sterzato Celentano: «Non credo che con Rcs sareste liberi come con De Benedetti. Loro hanno le banche, tanti poteri... De Benedetti non ha nulla da difendere se non l’Espresso e Repubblica».
Mentana sembrava sorpreso della tirata anti-Corriere di Celentano. Del resto, il giornale di via Solferino non gli aveva pubblicato con risalto diversi testi ecologisti, compresa una lunga intervista a Beppe Grillo? Così il direttore del TgLa7 si ritraeva, precisando il suo pensiero sui possibili nuovi soci: «Io li ho messi sullo stesso piano... Ho detto che stiamo bene così, perché in tutto questo tempo il mio editore non mi ha mai detto nulla...».
In studio, Giovanni Valentini, editorialista di Repubblica non poteva che sottoscrivere Celentano.
Poi pubblicità e il tg con Mentana sulla tolda che ritrasmetteva parte della telefonata, non quella sui potenziali soci. La serata proseguiva con Otto e mezzo di Lilli Gruber. Ospite, come in tanti recenti lunedì, Eugenio Scalfari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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