Terzigno (Napoli)Quindici, al massimo venti militanti antagonisti, avrebbero soffiato sul fuoco della protesta a Terzigno, da una settimana attraversata da forti tensioni, in due occasioni culminata con durissimi scontri con polizia e carabinieri. La gente dell'area vesuviana non vuole l'apertura di una seconda discarica a Terzigno, i comitati puntualmente ogni giorno scendono in strada per manifestare il loro dissenso ma, 5 notti fa, la protesta pacifica si è trasformata in guerriglia. I camion, scortati dalla polizia, che dovevano raggiungere la discarica per sversare i rifiuti, sono stati presi d'assalto, non dalla massa ma da un gruppetto di facinorosi. Due autocompattatori sono stati dati alle fiamme, un vicequestore, Sergio Di Mauro e' stato colpito alla testa da un sampietrino riportando gravi ferite. Altri due agenti nel corso degli scontri sono finiti all'ospedale. Ecco, secondo la Digos, dietro la protesta della gente di Terzigno e di altri comuni dell'area vesuviana, ci sarebbero stati elementi vicini ai centri sociali, che si sarebbero infiltrati tra la folla. Una informativa con i sospettati di avere avuto un ruolo attivo nella guerriglia e' stata consegnata dalla Digos ai pm della Procura di Nola.
Intanto, mentre Napoli potrebbe tornare alla normalità da domani con la raccolta straordinaria di rifiuti dalle strade del Centro e del Vomero, causa 68 autisti di autocompattatori improvvisamente ammalatisi e una cinquantina di mezzi danneggiati, si fa la conta dei danni, provocati dalle guerriglie di Terzigno ma anche dai boicottaggi ai mezzi dell'Asia a Napoli. Sugli autocompattatori messi fuori uso a Napoli c'e' una inchiesta della Procura.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.