E sul bonus il presidente andò «ai materassi»

da Roma

«Se dobbiamo andare ai materassi, posso dire tutto quello che è necessario per ripristinare la verità. I geni che vengono in assemblea sono geni di cui conosciamo vita, morte e miracoli. Io non sono un genio, ma sono una persona molto preparata e sono entrato in banca non perché raccomandato ma perché ho vinto un concorso in Banca d’Italia». È un Cesare Geronzi spazientito quello che in assemblea ha citato Il padrino, esasperato dall’ennesima domanda sul bonus da 20 milioni di euro. Il premio, ha ricordato il dg Capitalia Lamanda, è stato attribuito dal cda al presidente per aver portato in 25 anni la piccola Cr Roma a diventare il primo gruppo bancario italiano. Un premio sulla cui entità ha obiettato anche l’Ente Cr Roma.

Si è trattato, comunque, di una parentesi nell’ambito di un’assemblea nel corso della quale Geronzi ha più volte rassicurato soci e dipendenti su tanti argomenti: dalla presunta sottopatrimonializzazione del Fondo pensioni Cr Roma («Risolverò il problema prima della mia uscita») agli esuberi alla decisione dell’Antitrust («Siamo positivi»).

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