Roma

E sul litorale incubo mareggiate

FIUMICINO Allarme di 24 ore per la popolazione stanziata sulla riva sinistra, alla foce, il peggio, è però passato

Non se ne vanno. Gli oltre 300 abitanti dell’Idroscalo di lasciare le case non ne vogliono sapere nonostante l’ordinanza di sgombero ed evacuazione firmata dal primo cittadino, il sindaco Gianni Alemanno. Il Tevere, dal canto suo, per oltre 24 ore ha tenuto in allarme la popolazione stanziata sulla riva sinistra, alla foce, come quella nel comune di Fiumicino, al Passo della Sentinella, innalzandosi alla media di 4-5 centimetri l’ora, minacciando uno straripamento senza precedenti. Centinaia di volontari della Protezione civile, carabinieri, polizia, vigili urbani e vigili del fuoco dalle prime ore di ieri hanno allestito una vera unità di crisi in piazza dei Piroscafi. Pronti a ogni evenienza. In pericolo le abitazioni (abusive) a ridosso del fiume, in via degli Aliscafi, in via della Carlinga, in via dei Bastimenti e in via della Canoe. A mezzogiorno i carabinieri portano in salvo alcuni bambini bloccati in una casa completamente allagata. Stessa storia per un disabile intrappolato in un appartamento lungo il fiume, aiutato dai «pizzardoni» arrivati in forze dalla capitale.
I residenti più a rischio, però, non possono avvicinarsi alle loro case. «Ho 4 cani da accudire - sbraita una donna -, non mi fanno andare a portar loro da mangiare. Dicono che deve occuparsene la polizia veterinaria ma io non li mollo a nessuno». La Croce Rossa ha allestito un campo dietro la protezione frangiflutti. Se il livello del Tevere preoccupa, il mare fa temere il peggio, rallentando il deflusso a Fiumara Grande. «Se il vento dovesse girare a nord-est sarebbero guai - spiega Amerigo Olive, assessore ai lavori pubblici e alla mobilità del XIII Municipio -. Impedirebbe all’ondata di piena di sfociare in mare, straripando con maggiore violenza a monte della foce. Fortunatamente si sta calmando, le onde non superano i due metri». A monitorare il corso del Tevere decine di uomini dal Torrino a Capo Due Rami, Ostia Antica. Qui, all’altezza di un vecchio approdo in via Gherardo, è massima allerta in quanto non esistono argini artificiali. Alcune case rurali e gli scavi della città romana sarebbero i primi a fare le spese in caso di esondazione. «Dalle 7 di stamattina fino all’ora di pranzo - spiega un volontario del Centro Zeta di Acilia - il livello è aumentato di un metro e 10 centimetri. Comunque è al di sotto del livello di rottura degli argini».

Problemi alla viabilità da e per l’aeroporto dovuti, oltre al traffico, alla curiosità di molti automobilisti, fermi in strada per osservare il livello del fiume.

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