«Dopo tanti anni, si può anche chiudere senza troppi rimpianti e senza polemiche»: Pierluigi Pingitore commenta con filosofia un annuncio che in realtà rappresenta la fine di unepoca per il mondo dello spettacolo. Il Bagaglino chiude, dopo 46 anni. Pingitore ha dovuto affrontare negli ultimi tempi un calo di spettatori. Tuttavia promette unuscita di scena clamorosa e divertente come i suoi spettacoli, ovvero una grande festa con tanti protagonisti, che si svolgerà il 4 ottobre a Elle, uno dei locali alla moda di via Veneto.
La storia del Bagaglino è fatta di spettacoli e successi, di balletti e battute, di lustrini e scollature. Ma questanno il gestore della elegante Sala Umberto, per tanto tempo il tempio liberty della risata alla romana, non ha rinnovato limpegno con Pingitore e i suoi attori. La televisione pubblica e privata non ha riacceso le telecamere e sono rimasti senza palcoscenico i tanti che proprio qui sono nati o hanno visto confermato il loro successo. Da Gabriella Ferri a Oreste Lionello, da Enrico Montesano a Gianfranco dAngelo, da Valeria Marini a Pamela Prati, da Leo Gullotta a Pippo Franco a tanti altri diventati familiari prima agli spettatori che affollavano il teatro, poi alle grandi platee del varietà televisivo di Rai e di Mediastet. Fino a diventare lo svago preferito delle serate di Berlusconi fresco primo ministro. Pingitore (prima con Mario Castellaci, poi da solo) è stato da sempre lanima, il regista, lautore e il talent scout del suo teatro. Tutto cominciò 50 anni fa, quando un piccolo gruppo di giornalisti di destra pensò di contrastare il successo dei cabaret di sinistra, che aveva in Dario Fo il suo portabandiera. Affittarono un piccolo locale in vicolo della Campanella, presso piazza Navona.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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