Unaltra domenica da dimenticare. Come nove mesi fa, dopo lomicidio dellispettore Raciti a Catania. Questa volta il calcio si ferma ancora per la morte assurda di Gabriele Sandri, il tifoso della Lazio ucciso allautogrill mentre stava viaggiando verso San Siro. La notizia fa scattare subito il rinvio di Inter-Lazio, in programma a Milano alle 15. Mentre federazione, lega e Viminale decidono che non è il caso di fermare tutto il campionato.
Così si gioca regolarmente a Parma e a Firenze, a Reggio Calabria, a Torino e a Siena. Un po meno regolarmente a Bergamo dove gli ultrà atalantini pretendono la sospensione della partita, fino a rompere una vetrata anti-sfondamento e a costringere larbitro e le autorità a decidere lo stop. Unaltra grave sconfitta per il calcio italiano, dopo la clamorosa sospensione del derby di Roma del 2004, sempre per decisione dei padroni delle curve.
La tensione sale. Ormai in ogni stadio i cori contro la polizia si sprecano. E, come se non bastasse, ci si mettono addirittura gli ultrà di una squadra di serie C, quelli di Taranto, a far fermare la partita con la Massese. La sconfitta del calcio è sempre più pesante.
Ma diventa totale in serata, quando lOsservatorio del Viminale chiede di rinviare anche Roma-Cagliari, in programma allOlimpico, per motivi di sicurezza, e loccasione per gli ultrà romani è ideale per scatenare una vera e propria guerriglia urbana con assalto addirittura a una caserma della polizia e agli uffici del Coni ospitati sotto una curva dellOlimpico.
Vicende che chiudono nel peggiore dei modi una domenica da cancellare e che gettano ombre sinistre sul futuro del calcio che, già oggi, dovrà fare i conti con le decisioni dellOsservatorio del Viminale e della federcalcio che dovrà confrontarsi con le proposte e le richieste del ministero dellInterno. A partire dallipotesi del blocco delle trasferte per tutte le tifoserie organizzate.
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