Nomura e lItalia, Nomura e Bnl. Limpressione è che la strada sia lunga: «LItalia dà chiari segnali di ripresa e il suo mercato azionario è tra i più interessanti per noi», dice Hideaki Sunaga, capo dellinvestment banking da Londra. Mentre Yoshihiro Fukuta, presidente di Nomura Sim a Milano spiega che «facciamo le cose step by step, non vogliamo correre, ma vogliamo essere concreti e trasparenti». Sullo sfondo dei commenti strappati ieri a Tokio ai vertici della Nomura cè loperazione Bnl, dove la banca daffari è spuntata con il 4,9%, partner «in solido» di Unipol nel lancio dellOpa. Lidea di Borsa Italiana di portare il mercato e le società quotate in giro per il mondo sembra funzionare. Produce flussi finanziari, crea visibilità. Ma ci vuole uno sponsor. E per andare a Tokio, dove ieri la Borsa ha presentato Bulgari, Campari, Fiat, Finmeccanica, Tods, Unicredit e Valentino a 70 fondi dinvestimento, ci vuole Nomura. Per questo i suoi vertici, che ieri avrebbero dato molto per essere invisibili, non hanno potuto evitare di dire qualcosa sulloperazione Bnl. Compreso il fatto di essere consapevoli dei risvolti politici: «Abbiamo visto», ha detto Hideaki Sunaga. La prudenza prende però subito il sopravvento quando a parlare è Alessandro Cremona, numero uno operativo in Italia: «Nomura è una banca daffari e fa questo mestiere in tutto il mondo». Si è parlato di acquistare una quota di Aurora da Unipol, di aprire una sede a Bologna, di entrare nel credito al consumo, di unautorizzazione richiesta a Bankitalia per diventare banca: «Per ora siamo una sim e facciamo la sim», taglia corto Cremona, appena entrato nel Cda di Unipol merchant. Probabile anticamera per quello di Bnl. A patto che la partecipazione sia stabile.
\
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.