E Tonino non risponde a queste domande su Napoli

La questione morale dell’Idv è deflagrata, eppure Di Pietro tende a rimuovere. Il partito è spaccato, da Nord a Sud, tra oltranzisti filo-leader e ribelli duri e puri. Il centro del sisma è Napoli, che poi è anche il centro dell’inchiesta sul sistema Mautone e sui dirigenti campani dell’Idv coinvolti nel giro di raccomandazioni. A chiedere chiarezza è lo stesso partito, una ventina tra consiglieri comunali, sindaci e responsabili provinciali che contestano l’intero vertice regionale e chiedono al leader «decisionista» di decidere la rotta. Ma Di Pietro schiva la questione morale e si occupa d’altro: Rai, elezioni europee, Berlusconi. Anche il nuovo codice etico, più restrittivo, che i deputati come Pancho Pardi si aspettavano fosse discusso nell’ultimo esecutivo nazionale, è rimasto nel cassetto.

Ma ci sono troppe domande a cui Di Pietro, sulla Campania, è chiamato a rispondere.

1/Perché dice "via dalle giunte" e poi accetta altre poltrone?
2/Perché i suoi si sospendono se non c'è la questione morale?
3/Perché fa il giustizialista ma non caccia gli indagati?
4/Perché un suo consigliere lavora a fianco di Bassolino?
5/Perché tiene nel partito personaggi chiacchierati?
6/Perché al posto di Mautone ha messo un "parente"?

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