Novanta minuti in panchina anche contro il Lecce. David Trezeguet, fino all'anno scorso uomo dal quale l'attacco juventino non poteva prescindere, è diventato tutto d'un tratto un suppellettile o poco più. Si allena, parla poco e aspetta il suo momento: alla Juve o altrove. Con Ranieri, i rapporti si sono deteriorati in maniera definitiva dopo il botta e risposta seguito alla sostituzione contro il Chelsea: da allora, poco campo e tanta panchina. «Però David continua ad avere tante offerte - ha bofonchiato ieri pomeriggio Jorge, papà del giocatore giunto a Torino per stare vicino al figlio e anche per segnalare alla società Matteo Galiera, quindicenne attaccante in forza a una squadra di Ventimiglia -. Lo vogliono in tanti, davvero: in Inghilterra più di una società è interessata a lui, ma anche Lione e Marsiglia gli stanno dietro e con il Barcellona continuiamo ad avere ottimi rapporti: Guardiola lo stima e lo vorrebbe con sé. Vedremo a fine anno quel che succederà». Sottinteso, ma nemmeno troppo: se Ranieri non sarà più l'allenatore della Juventus, l'attaccante potrebbe rimanere a Torino, a patto però che venga costruita una squadra con i fiocchi e arrivi un tecnico di personalità che ami il gioco d'attacco. Vuole sentirsi al centro di un progetto vincente, Trezeguet, la cui posizione a questo punto è la stessa di Buffon: se dobbiamo vivacchiare, meglio cambiare aria. E allora non basterà un solo acquisto di qualità, come ha detto la società. E ci vorrà in panchina uno come Spalletti, non a caso tra i papabili per succedere a Ranieri e tecnico che già tre anni fa lo avrebbe voluto alla Roma.
Per la terza volta da quando è alla Juve, insomma, Trezeguet è pronto ad andarsene ma anche a cambiare idea se il nuovo allenatore gli farà capire di puntare forte su di lui.Domenico Latagliata
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