E il consiglio comunale «dimette» Fulvio Cerofolini: lincarico del difensore civico del Comune non è stato prorogato, come aveva chiesto il sindaco Marta Vincenzi, fino alla fine dellanno. Il consiglio comunale ha infatti deciso allunanimità, con il solo voto contrario di Gianni Bernabò Brea (Alleanza nazionale) di stralciare la proroga prevista nellambito del provvedimento del riordino dellufficio a tutela del cittadino, che prevede di allargarne le competenze e aumentarne il personale. In attesa che ciò avvenga, la Vincenzi aveva pensato di prorogare lincarico a Cerofolini fino a fine anno, ma i capigruppo di maggioranza e minoranza insieme hanno stabilito di dire a Cerofolini «No, grazie». E addirittura in consiglio cè stato anche qualche momento di disagio quando è serpeggiata lidea di non far presentare a Cerofolini la sua relazione. «Mi è sembrato uno sgarbo inutile - spiega Gianni Bernabò Brea -, anche perché in questo momento restiamo in pratica senza difensore civico, con un ruolo che è stato affidato a interim a Giorgio Guerello, presidente del consiglio comunale».
Sembra però che sia già cominciata la corsa al «totonomi», per un incarico che risulta comunque di prestigio e che, soprattutto con la nuova Autority a tutela del cittadino, avrà compiti allargati e maggiori competenze.
La giornata di martedì, comunque, non è stata gratificante per il sindaco che ha visto tutto il consiglio comunale contrario a una sua proposta. Maggioranza e opposizione, naturalmente per motivi uguali ma non convergenti, si sono trovate unite nello stesso voto contrario. Il motivo? Certamente la speranza di poter avanzare un nome ha rappresentato per i partiti una forte motivazione. E se è molto probabile che il prossimo difensore civico sia dellarea della Margherita, anche il centrodestra spera di aver voce in capitolo.
«Liter per la formazione dellAutorità di garanzia potrebbe essere avviato anche prima delle fine dellanno - spiega Raffaella Della Bianca, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale -. Il percorso non è veloce, visto che prima si devono formalizzare le domande e i curricola e poi la prima commissione deve procedere allaudizione degli aspiranti.
Insomma, cambiando il ciclo amministrativo anche Cerofolini ha dovuto fare le valigie. Prima del previsto, però.
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