Eads, altri ritardi in vista per il nuovo superjumbo

Slittano ancora le consegne dell’A-380. Francia e Russia affrontano il nodo cda

Alberto Toscano

da Parigi

«Stiamo attendendo ulteriori informazioni da parte di Airbus», dicono gli esponenti di Air France, a cui il costruttore europeo ha fatto sapere che ci saranno nuovi ritardi nelle consegne dei super-jumbo A-380. La delusione è grande per le compagnie aeree che hanno firmato da anni un assegno in bianco ad Airbus per ottenere il futuro gigante da seicento e più posti, ancora impegnato nei propri test a terra e in volo. Nel corso della primavera un primo annuncio ufficiale del ritardo del progetto ha provocato polemiche e perplessità a non finire. Nonostante ciò la compagnia aerea di Singapore, che sembra la più convinta delle doti dell’A-380, ha firmato un nuovo contratto per l’acquisto di velivoli di questo tipo. Ma le sue consorelle di tutto il mondo vorrebbero veder chiaro sui tempi delle consegne e sulle reali ragioni dei ritardi.
I francesi accusano i tedeschi d’aver commesso negli impianti di Amburgo errori e leggerezze nelle lavorazioni destinate all’A-380. Ma lo scaricabarile è imbarazzante e allora le fonti vicine ad Airbus fanno notare l’estrema complessità del progetto dell’A-380, velivolo che sarà di fatto realizzato à la carte per ogni compagnia acquirente: c’è chi vuole a bordo camere da letto, docce e magari moschee. L’azione Eads, casa madre franco-tedesca di Airbus, ha risentito ieri delle indiscrezioni, anche se, dopo un forte calo iniziale, i titoli hanno ripreso quota chiudendo in rialzo dello 0,35%. Dall’inizio dell’anno i titoli hanno perso circa il 30%.
Eads è al centro delle polemiche anche per quello che si profila come uno scontro franco-russo: una banca di Mosca ha acquistato il 5,02 per cento di Eads, rischiando di scompaginare gli equilibri interni tra francesi e tedeschi. Ieri il ministro francese dell’Economia Thierry Breton ha detto che «il patto di sindacato in Eads non è in discussione». Però i russi non vogliono essere emarginati e domani il presidente Vladimir Putin, in viaggio ufficiale a Parigi, parlerà di Eads con Jacques Chirac.

La Russia sogna d’infilarsi nell’industria aerospaziale occidentale e intanto compra salomonicamente aerei sia europei sia americani. Lo ha annunciato ieri Aeroflot, che acquisterà sia il futuro B-787 di Boeing sia il futuribile (è un programma in piena ristrutturazione) A-350 di Airbus. Due bimotori risparmiosi e a lungo raggio.

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