EasyJet polemizza: «Pronti a investire ma siamo discriminati»

EasyJet, la compagnia inglese low cost, è pronta a investire nuove risorse sugli aeroporti di Milano, e accende nuovamente la polemica sugli slot a Linate: «Ce ne sono disponibili, ne abbiamo chiesti, ma non ci sono stati assegnati», protesta il ceo della compagnia, Andy Harrison. «Linate è saturo, chiunque dica il contrario racconta leggende metropolitane» replica a distanza Carlo Griselli, presidente di Assoclearance, l’organismo che ha il compito di assegnare le bande orarie disponibili negli aeroporti. EasyJet, che già vola da Linate a Parigi e a Londra, rende pubblico il suo malumore proprio all’indomani dell’annuncio del rafforzamento di Alitalia sull’aeroporto milanese, che questa fino a qualche settimana fa sembrava volesse ridimensionare. Anche a Fiumicino easyJet denuncia una situazione discriminatoria: «Ci hanno assegnato slot di pessima qualità», spiega François Bacchetta, general manager per il Sud Europa: «Abbiamo l’esigenza di rotazioni rapide; con orari inappropriati non siamo nelle condizioni di lavorare». La parola implicita in questi discorsi l’ha pronunciata con chiarezza Harrison: «Non volete nuovi investimenti in Italia? Non volete nuovo traffico? Questo è protezionismo!».
EasyJet è già oggi, con 7 milioni di passeggeri, la terza compagnia attiva in Italia (dopo Alitalia e Ryanair), e la prima a Malpensa, dove ha la sua base più importante dopo Londra: i 15 aerei qui posizionati (che presto diventeranno 17) hanno trasportato nel 2008 3,9 milioni di passeggeri.
I programmi sono ambiziosi. Già nel 2009 prevede di crescere a 8,5 milioni di passeggeri, 5 dei quali a Milano, ma il vero obiettivo strategico è il 2015, l’anno dell’Expo. Per quella data easyJet intende operare in Italia con 50 aerei, e punta a trasportare 15 milioni di passeggeri. L’investimento viene indicato in 800 milioni di euro, soprattutto in flotta, con la creazione di 750 nuovi posto di lavoro diretti e 8mila indiretti.
Tra il 2006 e il 2009 la compagnia ha già investito in Italia 600 milioni. EasyJet mira anche a colmare i vuoti lasciati sul mercato «dalla ristrutturazione di Alitalia» che, secondo i calcoli del vettore inglese, «ha liberato slot sufficienti a trasportare 8 milioni di passeggeri».
L’impegno della low cost a Malpensa è possibile grazie a una solida partnership con la Sea.

Il numero due della società di gestione, Giulio De Metrio, ha illustrato ieri il rinnovamento del Terminal 2 «a misura» di easyJet: l’accessibilità agli aerei e i servizi sono stati ripensati proprio allo scopo di rendere più rapide ed efficienti le rotazioni dei velivoli.

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