Benny Casadei Lucchi
Non cè Imola nei pensieri del supremo delle corse, Bernie Ecclestone. Per cui non cè Imola nel calendario di formula uno 2007. Non è bello per i tifosi, non è bello per la Ferrari che di questItalia a pistoni e cilindri è il simbolo e non è bello per i nostri piloti.
Per arrivare a questo è successo che dopo anni di tira e molla, mister Ecclestone si è alla fine spazientito. Per cui, stavolta, ha usato il bastone pesante. Imola e il suo sindaco, la società che gestisce lautodromo, la regione Emilia Romagna, il governo di San Marino, lItalia motoristica tutta, sperano ancora che, come in passato, al bastone segua la carota dellammissione in extremis. Ma a casa Ecclestone non scherzano. Imola rischia. Il fatto che sul calendario reso noto ieri dalla Fia non compaia la fatidica data di aprile parla chiaro. Non solo: si scopre che rientra Spa, che il Gp del Giappone si disputerà, dopo oltre trentanni, sul circuito del Fuji e non più a Suzuka, ma si scopre anche che Germania e Italia non hanno più i tradizionali due Gp. A casa Schumi si tratta di semplice alternanza tra Hockenheim e Nürburgring: il prossimo anno toccherà probabilmente a questultimo cedere il passo. Conseguenza naturale della F1 ecclestionana sempre più affacciata sui nuovi Paesi.
Per Imola, invece, si tratta di ben altro: opere da completare e mancanza di garanzie finanziarie. Riguardo alle prime, Massimo Marchignoli, sindaco di Imola e commissario straordinario per la gestione dei 10 milioni di mutuo concessi dal governo per la ristrutturazione della pista, fa professione di ottimismo. «Non siamo mica morti - dice - e faccio notare che cè un buco di un mese nel calendario, tra il Bahrein, il 15 aprile, e la Spagna, il 13 maggio. Per questo dico quella battuta, che non siamo mica morti. Tutto sembra fatto apposta per dirci: Imola, avete ancora il posto se si mettono a posto delle cose». A scanso di equivoci il presidente dellEmilia Romagna, Vasco Errani, ha deciso, daccordo con il sindaco, di chiedere un incontro urgente a Prodi per trovare una soluzione.
Vero, ma vero anche che il patron del Circus vuole anche garanzie finanziarie sulla capacità degli organizzatori di far fronte ai futuri impegni economici. Non a caso il sindaco Marchignoli ricorda anche alcune «pendenze» passate, come ad esempio, il credito che Ecclestone vanta ancora dalla Sagis e in scadenza a settembre. In qualità di commissario straordinario, Marchignoli fa poi sapere che liter per poter utilizzare i 10 milioni di mutuo messi a disposizione dal precedente governo è completato per cui «da ottobre si apriranno i cantieri per i lavori previsti». Nello specifico: lallargamento del paddock, nuovo asfalto, aggiornamento dei sistemi di sicurezza, nuova sala stampa e interventi alla Variante alta, alla Rivazza e alla Piratella.
«Per me non cambia nulla» è invece la professione di tranquillità di Federico Bendinelli, presidente Sagis, la società che gestisce limpianto: «Resto fiducioso sulla permanenza della corsa perché Ecclestone mi aveva avvisato che il Gp sarebbe stato messo in calendario il 18 ottobre nel caso fosse stato rispettato quanto concordato, in particolare sullesecuzione dei lavori». E conclude: «Si tratta di un segnale forte che Ecclestone manda affinché sia fatto quello che ha chiesto».
Tranquillità di facciata a parte, il Gp al momento non cè. E benché il Cavallino, ufficialmente, non intenda intervenire nella questione, la sensazione grande è che toccherà anche stavolta a mamma Ferrari convincere Ecclestone a soprassedere.
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