Ecco come cambiano le rotte dell’amore

 Ecco come cambiano le rotte dell’amore

Manila Alfano

Si spostano in branco alla ricerca di esotiche avventure. Non si lasciano spaventare dalle distanze, studiano la meta alla ricerca di nuove passioni. Quando poi il tempo gioca a loro sfavore e il corpo smette di essere un'arma di seduzione le tedesche scoprono nuovi lidi. Se a vent'anni andavano in vacanza a Rimini a cercare il maschio latino e a quaranta a Creta per lo stallone greco ora, che sono arrivate a sessant'anni, vanno in Kenia, Gambia o Senegal dove i giovani muscolosi dalla pelle d'ebano ignorano le rughe sperando di guadagnarsi il benessere nord-europeo.
Sono le pantere grigie della Germania, che portano regali e promesse in cambio di notti d'amore. È la regola del turismo sessuale che, se da una parte porta gli uomini in Thailandia in cerca di spose bambine da comprare, dall'altra spinge tedesche attempate a tracciare la rotta verso Paesi sempre più lontani. Per un corpo ormai non più perfetto, l'Africa diventa la destinazione ideale. Qui è facile rimediare giovanotti ben disposti a scambiare tenere effusioni con ricchi doni di turiste affamate d'amore. Spesso lavorano nei villaggi turistici, come animatori o come inservienti, a loro poco importa delle imperfezioni di un fisico non più freschissimo. Basta risarcire e il gioco è fatto.
La maggior parte delle volte è sufficiente un po’ di denaro. «Un'avventura africana costa quasi meno di tre fine settimana in patria con un massaggiatore senza background migratorio, e ci fa sentire molto più riconoscenti, in quanto siamo consapevoli che questo piacere nella nostra cultura non ci spetta più», confessa una signora che da quando ha raggiunto una certa età non si sente più un oggetto sessuale, almeno per i maschi tedeschi.
Altre volte si condisce il tutto con allettanti promesse come un visto per la Germania o la proposta di matrimonio. Ma attenzione, le signore tedesche precisano: «Non si tratta di sfruttamento. È uno scambio, un baratto come in qualsiasi contratto matrimoniale». Nessuna di loro sembra disposta a tollerare finti moralismi, tanto meno Sabine Vogel, l'autrice del servizio apparso sul quotidiano tedesco Berliner Zeitung che dice: «È perfettamente equo. Noi riceviamo sesso e sentimenti romantici, mentre il servitore amoroso riceve regali, anche in valuta internazionale, e forse un visto di ingresso in Germania. Non c'è nulla di immorale nel fatto che per una volta sono le donne nordeuropee a pagare e gli uomini africani a essere dipendenti».
Molte tedesche, arrivate all'età della pensione dopo una vita professionale durante la quale hanno messo da parte quanto basta per vivere in relativo benessere - che diventa lusso se rapportato alle condizioni economiche in molte zone dell'Africa -, non rinunciano alle abitudini «rapaci» nel mondo mediterraneo finora prerogativa maschile. Sanno che in una parte povera del mondo basta sventolare un po' di denaro per comprare ogni cosa, compresi abbracci e prove d'amore di ragazzi che aspettano solo una chance per lasciare il paese.

Un po’ come è successo per anni con gli annunci a pagamento di giovani filippine o thailandesi disposte a tutto pur di riuscire a venire in Europa, e per questo disposte anche a sposare attempati signori tedeschi visti solo in fotografia. «Qualche volta il matrimonio - spiega la giornalista - ha avuto successo, molte altre è stato una catastrofe. Ma succede anche nella vita normale».

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