Politica

Ecco le case vere, non è un gossip

Dovrebbero ammetterlo anche gli scettici incalliti: Berlusconi ha mantenuto la promessa e questa volta bisogna togliersi il cappello. Perché ha sgominato un nemico apparentemente invincibile: il "sistema". E questo conta molto più delle veline

So che la retorica è sempre in agguato, nelle dichiarazioni degli uomini pubblici. Il diffidente uomo della strada è incline a sospettare che le promesse di realizzazioni concrete rimarranno tali: perché questo è avvenuto durante decenni quando il governante o il parlamentare di turno declamava da pulpiti autorevoli progetti dei quali il tempo avrebbe dimostrato l’infondatezza.
Credo che anche Berlusconi, indomito profeta del «fare», abbia a volte generato dubbi anche in chi gli tributava fiducia. Aveva promesso di liberare Napoli dall’assedio fetido della spazzatura, e gli esperti di usi e costumi locali hanno sorriso. Convinti che a conti fatti la spazzatura avrebbe vinto. Invece ha perso.
Dopo il terremoto d’Abruzzo il Cavaliere s’è sporto ancor più pericolosamente, annunciando la veloce realizzazione di alloggi per i sinistrati. Nella memoria di tanti si sono affacciate, dopo queste parole di Berlusconi, immagini che dovremmo definire d’archivio ma che sono, purtroppo, anche tristemente attuali. Immagini dell’Irpinia, del Belice, di terre devastate anch’esse da una catastrofe ma mai davvero tornate alla normalità. Perché l’Italia è flagellata - soprattutto in occasione di calamità - dai «tempi tecnici», che sono in realtà tempi d’una lentocrazia incapace; e perché sulle sciagure si avventano, tra risse e scandali, gli avvoltoi degli appalti e delle tangenti.
Pensarono in molti - pensammo - che nessuna forza al mondo potesse superare con ragionevole rapidità gli ostacoli di quella balena arenata che ha nome sistema. Con una delle sue smargiassate Berlusconi s’è definito superman. Ama l’iperbole, quando è opportuna e quando non lo è. Per il terremoto d’Abruzzo, dovrebbero ammetterlo anche gli scettici incalliti, superman ha dato il meglio di sé. Il 15 settembre saranno consegnati gli appartamenti di due palazzine a Bazzano, il 28 saranno pronte altre tredici palazzine per un totale di 280 appartamenti. Il profeta del «fare» ha onorato la sua vocazione. E anche se non sempre è misurato nei toni - l’umiltà non è il suo forte - questa volta bisogna proprio togliersi il cappello.
Sgominati i rifiuti, che erano già un avversario temibile, Berlusconi ha sgominato il «sistema», meno nauseabondo ma più pericoloso. È questo che non solo i suoi elettori, ma gli italiani in generale vogliono da lui. Disposti a perdonargli - con grande stizza dell’opposizione e di organi d’informazione italiani ed esteri - le piccanti frivolezze delle escort e di veri o immaginari festini. Palazzo Grazioli avrà anche i suoi segreti di mondanità e se proprio ci tenete di peccaminosità. Ma le palazzine gialle e grigie a tre piani di Bazzano contano di più. Contano di più, almeno, per i cittadini comuni e per i terremotati.

C’è poi chi privilegia il gossip, questione di gusti.

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