Ci eravamo abituati a tutto. A non poter camminare con gli zoccoli in piena estate, a non poter costruire castelli di sabbia sulla battigia, a non poterci sedere sulle panchine, perfino a non poter più assistere a uno spettacolo pirotecnico. Effetto dei divieti che molte amministrazioni comunali hanno imposto ai propri cittadini nel corso del tempo. Ma mai avremmo potuto immaginare città completamente prive di oggetti o abitudini che nel resto del mondo sono dati per scontati. Esistono posti dove non si può mangiare la carne, dove non circolano le auto, dove le tv sono spente, dove fumare una sigaretta è utopia anche al centro di una strada trafficata. E dove anche scambiarsi un bacio è passibile di multa.
A Gent, in Belgio, per esempio, il Comune ha agito in nome delle Nazioni Unite. L'Onu ha lanciato un appello per limitare il consumo di carne a soli sei giorni alla settimana, e la cittadina delle Fiandre orientali ha immediatamente indetto il «Veggiedag». Ovvero il giovedì senza fettina. È la giornata vegetariana, nella quale tutto è ammesso, fuorché la carne. Ristoranti e mense si sono subito adeguate. Il progetto è condiviso dai cittadini, che alla bistecca rinunciano volentieri pur di salvaguardare l'ambiente e di tenere a bada il colesterolo. E così altre città del Belgio già pensano di darsi a frutta e verdura.
Non si limitano nel cibo, ma camminano a piedi i cittadini di Vauban, in Germania. Il paesino alle porte di Friburgo - circa 5.500 residenti, il 70 per cento dei quali senza auto - è vietato alle macchine. Non possono circolare, non possono transitare, non possono neanche essere parcheggiate al lato della strada. Per la sosta ci sono i garage costruiti in periferia: un posto costa 30mila euro l'anno. Per spostarsi, i cittadini vanno a piedi o in bicicletta. A volte usano i mezzi pubblici - ammessi solo in alcune strade principali - o le auto del car-sharing. E giurano che da quando il divieto è stato introdotto polveri sottili e stress sono solo un ricordo. È per via di una protesta, invece, che i residenti di Noceto (Parma) 13 anni fa hanno deciso di spegnere la tv. La terribile fine di un bambino - suicida dopo aver visto l'esecuzione di una pena capitale - ha convinto tutti che fosse meglio «spegnere la tv e accendere la fantasia». In cambio, l'amministrazione comunale ha moltiplicato gli sforzi per organizzare momenti di svago e iniziative all'aria aperta. Con una promessa: modelli sbagliati o violenti sarebbero usciti dalle case di Noceto.
Molto più lontano, in Canada, gli abitanti di Truro hanno invece deciso di rinunciare alle sigarette. Non soltanto all'interno di locali e uffici pubblici, ma anche in piena strada. Fumare è vietato in tutte le vie del centro cittadino. La misura non dispiace, se è vero che il 77 per cento della popolazione adesso chiede di estendere la misura a tutta la città. Si limita ai parchi pubblici, invece, la battaglia del Comune di Verona. Qui fumare è proibito solo nelle aiuole e nelle zone verdi. Proprio come a Napoli. Mentre a Is Aruttas, in provincia di Oristano, farsi due tiri sulla spiaggia può costare molto caro: fino a 360 euro per chi ignora l'ordinanza. In nome della salute, si potrebbe pensare. Ma cosa dire dei baci perseguiti a Eboli? Nella cittadina vicina a Salerno è vietato scambiarsi effusioni all'interno delle auto. Anche semplici baci innocenti.
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