RomaPer lUniversità italiana si chiude unepoca. Basta con i finanziamenti a pioggia «a prescindere» da qualsiasi risultato, con la proliferazione di corsi di laurea come Scienze dellallevamento, igiene e benessere del cane e del gatto e i mille insegnamenti con uno studente per corso. Il ministro dellIstruzione, Mariastella Gelmini, lancia un pacchetto di interventi mirati per permettere alle eccellenze di lievitare, lasciando indietro invece i pesi morti. E non a caso la Gelmini sottolinea come sia la Conferenza dei rettori (Crui) sia il Consiglio Universitario nazionale (Cun) «dopo una resistenza iniziale» abbiano fattivamente collaborato con il ministro per definire la riforma mostrandosi disponibili «a rivedere i meccanismi con cui costruire lofferta formativa». Ed i primi risultati stanno già arrivando. «Stiamo procedendo a tagliare il 20 per cento dei corsi inutili, quelli con pochi studenti e che non producono in uscita un grado di occupazione congruo - spiega -. Anche le scuole di specializzazione medica sono passate da 1.600 a 1.200». Con lintroduzione di nuove regole per il reclutamento sono stati sbloccati 1.800 concorsi sospesi dallo scorso anno.
La via per entrare a far parte dellempireo degli atenei si fa molto più stretta: ecco le regole imposte dal governo per raggiungerlo.
Più ricerca e più impegno. Per la prima volta il ministro assegna una parte di fondi destinati alle università sulla base dei risultati raggiunti. Il 7 per cento del Fondi di finanziamento ordinario (Ffo), ovvero 525 milioni di euro, viene distribuito tenendo conto della qualità della ricerca e della didattica. Si prendono in considerazione vari indicatori: numero dei ricercatori che hanno preso parte a progetti di ricerca di alto impatto; capacità di intercettare finanziamenti europei; percentuale dei laureati che hanno trovato lavoro a tre anni dalla laurea; ricorso a docenti esterni; incremento di insegnamenti non necessari; quantità di studenti che allatto delliscrizione al secondo anno sono in regola con gli esami. E così Il Politecnico di Milano ha ottenuto 8 milioni di euro in più, lateneo di Trento sei. Quello di Foggia uno di meno.
Ecco lagenzia di valutazione. I membri dellagenzia saranno nominati dal presidente della Repubblica su proposta del ministro. I nominativi verranno selezionati da un comitato di cui fanno parte lAccademia dei Lincei ed il segretario generale dellOcse. Sarà lAnvur a valutare il lavoro degli atenei: didattica, strutture, ricerca, capacità di acquisire finanziamenti. Il rapporto annuale dellAnvur servirà a decidere la spartizione dei fondi.
Taglio dei corsi inutili. Cancellati i corsi con un basso numero di studenti. Giro di vite sulla frammentazione degli insegnamenti che dovranno valere un numero minimo di crediti, almeno sei, e possedere un più elevato requisito di docenza per essere attivati.
Fine delle baronie.
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