(...) continua. In una sala affollatissima il leader del Popolo della Libertà presenta il documento redatto da Fi, un vero e proprio «contratto» che verrà presto distribuito a tutti i cittadini. «Condivido punto per punto la carta per Roma che avete scritto - dice il Cavaliere rivolgendosi ai dirigenti del suo partito. Volevo anche usarla in campagna elettorale ma non lo farò. Continuerò con il fair play con Walter Veltroni ma voi dovete raccontare a tutti i mali di Roma». Ovviamente lattenzione dellintera platea e dei cronisti presenti in sala era tesa alla questione candidati Pdl per Campidoglio e Provincia, dopo un tourbillon di nomi prima annunciati e poi puntualmente smentiti. E il Cavaliere non si fa attendere: per palazzo Valentini, confermato Alfredo Antoniozzi (Fi). Sul Campidoglio il leader del Pdl non rivela ufficialmente il nome ma ne traccia un identikit: «Sarà un uomo con tanto cuore, grande esperienza politica e profonda conoscenza di Roma». Poche parole ma sufficienti a far scattare immediatamente la caccia alluomo. E alla fine il nome che circolava era solo uno: Maurizio Gasparri. Nulla di ufficiale ancora, anche perché pare che lex ministro della Comunicazione abbia ancora qualche perplessità. Secondo alcuni esponenti di An, per sciogliere la riserva si attenderebbero i risultati di un sondaggio commissionato su Roma. Dopodiché un confronto telefonico tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini e poi la decisione finale sul candidato, comunicata domani in una conferenza stampa.
Intanto Berlusconi, parlando della partita Campidoglio non si lascia sfuggire loccasione per fare anche qualche battuta sulla staffetta Veltroni-Rutelli: «A Roma stiamo assistendo a un giro di Walter: lui prima era vice di Prodi e Francesco stava al Campidoglio, poi Francesco ha fatto il vice di Prodi e Walter era al Campidoglio. Ora di nuovo il contrario ma sono sempre gli stessi due...», ironizza lex premier. «Sono due meravigliosi comunicatori che tentano di far dimenticare Prodi ma ne sono corresponsabili. Del resto Rutelli ha tutti i motivi per candidarsi: per primo non vuole sparire nel Pd dove non ha più alcuno spazio e poi vuole defilarsi ora che la sua parte politica perderà le elezioni».
Tornando alla «carta per Roma», lobiettivo principale del documento, così come spiegato dal coordinatore regionale di Fi, Francesco Giro, è dimostrare con i numeri che il «modello non esiste». «La nostra - spiega Giro - è una radiografia della situazione nella capitale. Le nostre priorità riguardano: degrado, una nuova politica dei rifiuti, sicurezza e infrastrutture. Sul fronte del degrado occorre una lotta senza quartiere.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.