Ecco come la crisi sta cambiano le abitudini degli italiani

Secondo l'Osservatorio Findomestic solo il 20% degli italiani pensa di essere all'uscita dal tunnel. Si rispamia su tutto, ma non su salute, istruzione e cibo. Boom dei prodotti «ecologici»

Crescita a tre cifre nelle vendite di auto ad alimentazione alternativa (elettriche alimentate gpl e metano, +186%) e in quelle di decoder (+230%). Aumentano le vendite di scooter di cilindrata superiore a 50cc (+9%), di elettrodomestici bruni (+16%; il solo comparto video segna +30%), di informatica (+7%) e di beni per la casa (+3%). L'uscita dal tunnel sembra essere ancora lontana per la gran parte degli italiani: per fronteggiare la crisi si è disposti a tagliare su quasi tutto, ma non sull'istruzione, la salute e le spese alimentari. La spesa media natalizia 2009 sarà di 210 euro (190 nel 2008). I regali che si ricevono più volentieri sono l'abbigliamento, i libri, i gioielli, i biglietti per concerti, spettacoli e avvenimenti sportivi.
Questi sono i principali risultati dell'Osservatorio annuale di Findomestic Banca presentato oggi a Milano. Se si immagina la crisi come un tunnel, il 40% degli intervistati pensa di essere a metà percorso, la stessa percentuale ritiene di non essere giunta a metà del guado e solo il 20% crede di essere in vista dell'uscita. Il maggior timore sembra essere quello di non disporre di abbastanza «ossigeno» per arrivare alla fine. L'uscita dal tunnel sarà per la maggioranza degli intervistati contraddistinta da una ripresa lenta e faticosa, connotata da un serio problema occupazionale e da un aumento delle disparità sociali.
La classifica dei sacrifici di fronte alla recessione è molto chiara: si comprimono le spese per i mobili, l'abbigliamento, i viaggi e le vacanze, il tempo libero e le collaborazioni familiari, ma non si fanno tagli su istruzione, spese alimentari e mediche. La famiglia è diventata una vera e propria mini azienda in cui si reagisce alla recessione in funzione di quanto si è stati colpiti, quasi sempre con una stretta sui costi, senza però dimenticare il morale e quindi con la concessione talvolta di beni consolatori: le gite, le vacanze brevi, qualche ristorante, un gelato, il dvd a nolo anziché il cinema.
I mercati. Il comparto auto chiude il 2009 con un calo contenuto dell'immatricolato del 2,7% grazie al buon andamento della domanda dei privati favorita dagli incentivi stanziati a febbraio e nonostante la marcata diminuzione degli acquisti aziendali.Il segmento più penalizzato è stato quello dei diesel che ad ottobre segnava un meno 20% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Il calo delle auto alimentate a benzina è stato del 15% circa nello stesso lasso di tempo, mentre le auto a gpl, a metano ed elettriche sono aumentate del 186% arrivando a costituire il 20% del totale dell'immatricolato.
Il comparto dei beni per la casa segna un aumento dei volumi del 3% circa, che tuttavia si traduce in un calo di valore del 6% a causa di una diminuzione generalizzata dei prezzi del 9%. All'interno di questo settore i prodotti a elevato contenuto tecnologico hanno evidenziato una buona performance (smartphone, notebook tv e decoder), contrastata tuttavia dalla dinamica negativa dei beni a elevato importo e basso contenuto tecnologico (mobili e elettrodomestici bianchi).
Il comparto dei mobili sembra aver toccato il fondo nel 2009 con una diminuzione in quantità del 10% circa che si è tradotto in un calo in valore del 7% a fronte di prezzi in diminuzione del 2,5%.
Anche il comparto degli elettrodomestici bianchi è stato caratterizzato da una spiccata sofferenza con diminuzioni in quantità e valore del 6% circa. Il segmento cottura è stato quello maggiormente penalizzato con una diminuzione del 10%, mentre quello del freddo ha risentito del contraccolpo delle spese fatte negli anni precedenti grazie agli incentivi. L'andamento dei piccoli elettrodomestici è stato anch'esso negativo con una contrazione dei volumi del 5% e del valore del 3,5% a fronte di una diminuzione dei prezzi del 2% circa.
Gli elettrodomestici bruni hanno mostrato un trend in controtendenza con un aumento dei volumi del 16% che si è tradotto in una diminuzione in valore del 4% a causa di una contrazione generalizzata dei prezzi del 20%. La star del comparto è stato il segmento video (+30%) con le vendite di tv lcd, il decoder (+ 230%), le tv al plasma. In deciso calo invece personal audio, audio hi fi e car entertainment.
Il comparto delle macchine fotografiche diminuisce dopo dieci anni di forte crescita, soprattutto per quanto concerne le macchine compatte che costituiscono il 75% del mercato, mentre si salvano le reflex. L'andamento del settore ha evidenziato complessivamente una contrazione delle quantità del 5% circa a fronte di una diminuzione dei prezzi del 7% e del valore del 12%.
La telefonia mostra una dinamica positiva per ciò che concerne le quantità con un aumento del 9% circa che tuttavia si traduce in una diminuzione di valore del 6% a causa di un calo generalizzato dei prezzi del 13,5%.
Il segmento dell'informatica conferma il trend negativo a causa dell'ennesima riduzione dei prezzi (-18,5%), ma anche soprattutto delle riduzioni degli investimenti da parte delle aziende. La contrazione dei volumi è del 7% e quella del valore del 13%. Nel 2009 le forti dinamiche deflattive hanno sostenuto la domanda di pc, mentre l'avvento dei notebook (piccoli e poco costosi) ha vivacizzato il segmento dei pc.
Gli italiani. Come vivono la crisi e come si attrezzano per superarla? La crisi ha accresciuto l'insicurezza individuale e relazionale dopo la forte preoccupazione iniziale che per alcuni soggetti è sconfinata nel timore di una totale perdita di controllo. Per la gran parte degli intervistati la situazione negativa non si è risolta e assomiglia a un lungo tunnel la cui uscita non appare a tutti a portata di mano.
Quando la crisi viene percepita come un pungolo al cambiamento, prevale l'atteggiamento di risposta individuale e solo in un ambiente più acculturato la crisi viene vissuta come un momento per fare autocritica. L'insicurezza si rispecchia in un degrado dei rapporti di lavoro in ambito aziendale. I lavoratori autonomi temono un ulteriore ridimensionamento della situazione economica del Paese con conseguenti difficoltà professionali. Lo scontro generazionale si esacerba perché l'occupazione non è più una condizione normale legata a un individuo sano e attivo, ma è ormai percepita come un bene raro, messo sempre più in discussione, che ognuno tenta di tirare a se come se fosse una coperta troppo corta. La solidarietà si ritrova tra i parenti stretti e in famiglia che è vista come l'ultimo baluardo in cui trasmettere e conservare i valori.
Le minori entrate fanno temere per il mantenimento del tenore di vita. Si ha più paura di indebitarsi eccessivamente piuttosto che non ricevere credito dalle banche. Parimenti sono temuti i rincari dei prezzi in generale e, in particolare, quelli dei servizi pubblici.
Gli effetti della crisi implicano un serio ripensamento del concetto di qualità di vita. Rispetto all'anno scorso è in aumento la categoria degli austeri che dal 48% passa al 59%. Quanti navigano a vista sono l'11%: una cifra stabile rispetto al 12% dell'anno precedente.

Anche gli energici, ossia coloro che cercano di fronteggiare la crisi aumentando le entrate, sono stazionari, assestandosi sul 7%; mentre sono in lieve aumento i resistenti, cioè quanti difendono ad ogni costo il benessere raggiunto, opponendosi a tagli e rinunce.

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