La regina della cucina salutare si muove fra spezie, estrattori e centrifughe, moderni alambicchi del mangiare sano. Con pochi gesti trasforma le verdure in bevande, creme o scenografiche insalate. Di ogni radice, ortaggio o bacca conosce pregi ed effetti, riesce perfino a far bere al figlio, influenzato, un estratto di cipolle «reso dolce dagli agrumi». In cucina, lei non butta niente: i resti dei centrifugati - fibre di sedano, carota o finocchio - li frulla nelle zuppe, li insaporisce con i soffritti o li essica in forno, ottima base per successivi brodi.
Non è una nutrizionista, Camilla Monteduro. Ma una cuoca. Dopo aver portato al successo il ristorante romano Pupina si è dedicata ai corsi di cucina - che tiene in Lazio e in Toscana - e alle trasmissioni televisive sul Gambero Rosso, il canale a pagamento di Sky. Ed è dal set di «Salutare» che apprendiamo come rendere appetitose tutti i vegetali di cui è ricca madre Natura. La premessa della cucina salutare è racchiusa nella borsa della spesa. Il traguardo è l'appetitosa pietanza che «nutre, non ingrassa e non dà sonnolenza», perchè un conto sono le «calorie vuote», miscele di grassi saturi e zucchero, un altro i cibi freschi da cui assorbiamo sali minerali, vitamine e fibre. La cucina di cui Camilla ha padronanza attraversa un giardino, nel senso che ha un doppio affaccio sul verde. E il tavolo da lavoro è un'esplosione di basilico, menta, salvia, frutti, radici e semi di ogni genere. Ma anche alghe, noci e nocciole. Le pere? «Biologiche e a chilometro zero». I succhi di frutta? «Banditi quelli che si trovano in commercio, ai miei figli preparo un estratto fresco. Il trucco per renderlo buono è aggiungere banana, melograno o mirtilli, insomma, i frutti dolci assieme alle verdure. L'estratto andrebbe bevuto subito ma resiste in frigorifero anche tre giorni». E i suoi figli lo portano a scuola? «Tranne un giorno a settimana, durante il quale concedo una bottiglietta comprata, ma la cerco biologica».
Camilla Monteduro è famosa per aver copiato le merendine industriali. «Le riproduco identiche, senza olio di palma nè latte condensato, preparo io la crema che le infarcisce e il risultato estetico è lo stesso». Questa sua capacità di falsificare le merendine le ha creato un secondo lavoro. Quando i suoi figli hanno cominciato l'asilo e poi le scuole, veniva ingaggiata ad ogni festa per organizzare i party. «Cucinare è sempre stata una passione per me. E mi dà molte soddisfazioni. I risultati sono apprezzati e poi i miei figli non si ammalano mai: la salute dipende da ciò che mangiamo».
Ha gestito un ristorante per sette anni. «Ero sempre attenta alla freschezza dei cibi, curavo di persona il piatto del giorno. La sera preparavo polpette fino a esaurire quello che avanzava dal mezzogiorno. Poi ho fatto una scelta, ho lasciato il ristorante e mi sono dedicata alle lezioni di cucina. Ho tenuto corsi a Roma e organizzo fine settimana in Toscana fra i vigneti della tenuta Lupinari: dai brunch ai piatti tradizionali, dai dolci alle conserve».
I piatti semplici possono diventare buoni. No al filetto di platessa tristanzuolo, sì alle polpettine di pesce insaporite di aromi e impanate con i semi tritati. No alle verdure bollite, da ospedale. Sì a quelle croccanti saltate nella wok con salsa di soia o aceto di mele, insaporite con semi dorati (zucca, girasole) e spezie. «Se i bambini sono abituati sin da piccoli a spaziare fra le verdure capiranno subito che il verde è sinonimo di salute. Non sono una dietologa ma ci tengo a trasmettere l'importanza del mangiare bene. Facciamo il tagliando all'automobile e non ci occupiamo dei nostri corpi. Viviamo in città inquinate, siamo circondati da tossine e pesticidi, per fortuna disponiamo di strumenti per difenderci».
Camilla è anche una sportiva. Ama correre al mattino, in qualsiasi posto si trovi e si rilassa facendo yoga all'aperto. «La colazione è il pasto più importante. Le sostanze ingerite all'inizio della giornata regolano il buon umore e l'energia. Non abbiamo bisogno di eccedere: per caricarci è importante scegliere i nutrienti giusti». Una volta a settimana o dopo i cenoni delle feste è bene concedersi una giornata disintossicante. Ecco alcuni suggerimenti: rinunciare al caffè per il tè verde o l'acqua calda con limone e zenzero. Evitare i latticini e le proteine animali.
Abbondare con frutta e verdura di stagione. Gli ortaggi crudi sono più digeribili. Alternare i legumi e i cereali (orzo riso integrale, semi di quinoa, farro). E se vi manca la motivazione? È il momento di guardare «Salutare».
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