Sembra un ossimoro, la tecnologia da borsetta. Ma ci sono donne che sfatano il luogo comune e vivono hi-tech, così hi-tech da portare le ultime novità a tracolla, sempre, al supermercato, in ufficio, all’asilo, dal parrucchiere, in metropolitana. Tutto dipende dalla borsa, e dalla dose di passione elettronica della femmina in questione.
C’è la donna che si porta appresso la casa, gira con una borsa che in realtà è una valigia, e allora per lei le possibilità sono davvero infinite: può fare accomodare tranquillamente l’iPad con tanto di tastierina pieghevole per trasformarlo in un minicomputer, ovviamente il tutto nella sua custodia, griffata, leopardata, colorata in fucsia o azzurro o verde acido a seconda dell’abito e del foulard; può portarsi il navigatore, per essere sicura di ritrovare sempre la strada, e arrivare in orario senza sorbirsi le solite battutine sullo scarso senso di orientamento delle signore; può anche infilare un dvd portatile, da appendere in automobile, per sedare il figlio elettrizzato dal viaggio in macchina coi cartoni animati preferiti (magari non è previsto alcuno spostamento, quel giorno, ma è sempre meglio averlo con sé, per sicurezza). La donna con borsa gigante può sbizzarrirsi, e dare sfogo a tutto il suo amore per le futilità: perché è chiaro che, spesso, si porta dietro tanta tecnologia che non sa nemmeno bene che farsene, viaggia con l’ebook rosa ma poi ha anche un paio di libri di almeno trecento pagine l’uno, ha la chiavetta usb ma soprattutto per via di quella coccinella così graziosa che le sta attaccata. Del resto è un peccato tralasciare qualcosa: tanto c’è spazio, non c’è bisogno di selezionare troppo, come invece deve fare la donna da pochette, quella che tiene tutto sotto controllo (o almeno ci prova, se non altro con le borsette).
Lei può portare solo alcuni oggetti, così tecnologici da essere piccolissimi, un vero concentrato: fotocamere e videocamere digitali grandi come un cellulare; smartphone più classici, o modelli che si aprono e nascondono uno specchietto; auricolari sottilissimi (non c’è posto per le cuffie grandi in stile vintage, che sono tornate tanto di moda); mp3 esili come sigarette e chiavette usb dalle dimensioni contenute, magari giusto tempestate di swarovski. Il caricabatterie? Neanche a parlarne, al massimo il cavetto usb. E via, tanto poi si sa, alla fine serve solo il telefonino, ed è sempre in mano, perché se squilla in borsa non si sente.
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