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Ecco le grandi opere per rilanciare l’Italia

Ponte sullo Stretto, Alta velocità, Mose di Venezia e Salerno-Reggio Calabria. Ma anche la ristrutturazione delle scuole e la costruzione di nuove carceri. Sono questi i 19 cantieri che il governo aprirà entro l’anno grazie ai 15 miliardi di euro messi sul tavolo per le grandi opere, la ricetta primaria per rilanciare l’economia italiana. «Tutte opere - ricorda il ministro a Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli - bloccate dall’immobilismo del governo Prodi per due anni».
Dei fondi stanziati nel giugno scorso dal Cipe, poco più di sei sono destinati al Ponte sullo Stretto di Messina. Per la posa della prima pietra sono già disponibili da subito 1,3 miliardi. Altri 800 milioni sono destinati al completamento del sistema di dighe galleggianti Mose a Venezia. Il sistema per difendere il capoluogo veneto dall’acqua alta costerà 4,272 miliardi e sarà terminato nel 2014.
Pronti 2,75 miliardi per l’Alta velocità ferroviaria come la tratta Milano-Verona, l’Asse pontremolese Parma-La Spezia e il primo lotto della Milano-Genova. Agli 825 milioni che serviranno alla realizzazione di opere minori e di supporto ai servizi di trasporto bisognerà aggiungere i 950 milioni di euro destinati alla linea Brescia-Treviglio.
E ancora: 1,5 miliardi sono destinati al trasporto locale: la linea C della metro di Roma, la linea regionale campana, di Palermo, Catania, Bari e Cagliari, gli adeguamenti per Parma, Brescia e Bologna, e l’aeroporto di Vicenza, mentre circa la metà dell’investimento iniziale (circa 800 milioni) servirà a finanziare le linee 4 e 5 della metro di Milano in vista dell’Expo milanese del 2015. Via libera anche all’interporto di Termini Imerese (80 milioni).
Altri 4,6 miliardi sono destinati alla rete autostradale. La prima tranche per la messa in sicurezza della galleria del Frejus è di 204 milioni. La Pedemontana farà la parte del leone. «Solo» 130 milioni invece sono destinati al completamento della Salerno-Reggio Calabria, previsto nel 2013. I primi 108 km sono già pronti. Per l’ammodernamento della tratta Agrigento-Caltanissetta serviranno 990 milioni mentre la variante di Nova Siri sulla SS 106 Ionica costerà 88 milioni di euro.


Al «pacchetto» di interventi bisogna aggiungere un miliardo di euro, destinato a finanziare interventi di edilizia scolastica, mentre sono 200 i milioni che finanzieranno la costruzione di nuovi istituti di pena.
felice.manti@ilgiornale.it

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