Simone Mercurio
Cera una volta lacid jazz. Chitarre funky, perentori giri di basso, fiati e tastiere, sprazzi di percussioni latin, assoli magistrali tutti amalgamati in una corale jam session, con uno sguardo al passato e uno al futuro. Capostipiti di questo genere musicale, che è una sorta di rivisitazione del jazz ballabile americano in chiave moderna ed elettronica, erano e sono i britannici Incognito, questa sera dal vivo nella cornice del Villa Celimontana Jazz Festival, dalle 22. Il loro leader, vero e proprio deus ex machina della band Jean Paul Maunick, detto «Bluey», ha dato inizio a tutto quando, sul finire degli anni Settanta, ha composto unaccattivante miscela di jazz e funk. Con «Let The Music Play», una compilation che raccoglie tutti i loro successi, gli Incognito hanno festeggiato lo scorso anno i 25 anni di attività, celebrati anche con la precedente uscita di un nuovo album (il decimo in studio) intitolato «Adventures in black sunshine». Solo pochi gruppi sono riusciti a restare nelle classifiche per tutti questi anni, rimanendo fedeli al proprio stile musicale. Uno stile musicale che trae ispirazione dal funk degli anni Settanta e dal soul, dei quali viene ripreso lo spirito originario ma con arrangiamenti più moderni. I gruppi maggiormente rappresentativi dellacid jazz, particolarmente in voga allinizio degli anni Novanta, sono i Brand New Heavies, e i popolari Jamiroquai prima maniera, quando ancora non potevano permettersi le Ferrari.
Nel 1991 gli Incognito pubblicarono «Inside life». La consacrazione la ottennero però con lalbum seguente, «Tribes vibes and scribes» del 92, contenente tra laltro la versione rivisitata di «Dont you worry about a thing» di Steve Wonder. Il 93 è ancora lanno di un altro successo, «Positivity». L'ultimo album, «Adventures in black sunshine» del 2004 è composto da 14 canzoni e vede il ritorno alla voce di Maysa Leak che canta in ben sette brani.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.