Roma - Gli espropri proletari esistono ancora. E sono compiuti non in un clima di riprovazione generale, ma anzi con il plauso delle istituzioni e la complicità di personaggi famosi. Come Sabina Guzzanti, che si ritrova a beneficiare di uno spazio gratuito in un cinema «scippato» al legittimo affittuario in una zona trendy di Roma.
La storia che vi raccontiamo ha come scenario il quartiere San Lorenzo, uno dei più «rossi» della capitale. Qui, in piazza dei Sanniti, si trova l’ex cinema Palazzo, luogo storico dello spettacolo romano da un ventennio in abbandono: dopo la chiusura ha avuto un inglorioso curriculum dapprima come sala biliardo, poi come sala bingo, prima del definitivo abbandono. Così, dove decenni fa Ettore Petrolini strappava risate ai romani, agivano indisturbati tossicodipendenti e balordi di ogni risma. Poi, lo scorso dicembre, uno spiraglio di luce: la struttura viene presa in affitto da una società, la Camene Spa, che intende realizzarvi una struttura polifunzionale destinata a ospitare spettacoli, mostre, eventi e le Vlt, nuove macchine da gioco legali autorizzate dal ministero delle Finanze, per le quali l’amministratrice delegata Francesca De Franceschi ottiene la concessione governativa e il placet del commissariato di zona. Iniziano i lavori, che vengono bruscamente interrotti il 15 aprile, quando una ventina di figuri si introducono nel cantiere e, al grido di «no al casinò a San Lorenzo!», lo occupano, minacciando e allontanando con modi spicci, secondo la denuncia sporta dalla stessa De Franceschi, gli operai al lavoro.
Un commando non di avventurieri, ma di veri professionisti dell’«okkupazione». Tra essi quell’Andrea Alzetta, soprannominato Tarzan, consigliere comunale capitolino nonché leader di Action, la centrale che gestisce le occupazioni immobiliari di appartamenti o interi edifici sfitti o abbandonati per conto dei senzatetto. Solo che in questo caso non ci sono immigrati o sfrattati a cui garantire un tetto, ma il desiderio di sottrarre uno spazio al legittimo uso di un’imprenditrice che paga 15mila euro al mese per esso.
Naturalmente Action e l’ambiente dell’estrema sinistra romana hanno avuto gioco facile nell’ammantare di fini nobili l’esproprio: il grido di allarme contro il cosiddetto «casinò di San Lorenzo» ha trovato orecchie molto compiacenti nei residenti dell’area e nel mondo della cultura e dello spettacolo. Tanto che anche le forze dell’ordine esitano a intervenire. Peccato che il Cinema Palazzo sia stato per tanti anni una bisca e un covo di malaffare nell’indifferenza generale. Sciocco occuparlo quando è un buco nero, un dente cariato: meglio farlo quando i lavori quasi ultimati lo hanno già trasformato in un gioiellino. E che dire dei cinquanta nuovi posti di lavoro che aspettano altrettanti giovani?
Tutti argomenti indifferenti a chi ha legittimato il blitz del 15 aprile. Come il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, secondo il quale «bisogna far tutto affinché spazi come questo, nel rispetto dei privati e del mercato, possano mantenere intatta la loro valenza sociale». E come Sabina Guzzanti che, dopo aver inutilmente cercato di affittare in prima persona la struttura prima di rinunciare per ragioni economiche (aggravate certamente dalla truffa subita da Gianfranco Lande, il Madoff dei Parioli), ha sostenuto con grande vigore - anche sul suo blog - l’occupazione della sala, nel frattempo ribattezzata Vittorio Arrigoni, in onore del pacifista italiano ucciso a Gaza lo stesso 15 aprile. Dopo l’occupazione l’attrice si è comportata quasi da impresaria del locale, annunciando sul blog i programmi delle serate (con la proiezione del suo film Draquila) e invitando nuovi talenti comici a esibirsi: «Ci sarò io a darvi il calcio nel sedere (così vuole la tradizione)».
La Guzzanti sempre sul blog alimenta la voce che dietro la Camene Spa ci siano i Casamonica, famiglia nota a Roma per i traffici non sempre legali.
Ma tra i commenti ai suoi post c’è chi non si lascia incantare: «La signora Guzzanti - spiega Vittorio il 21 aprile - ha chiamato i suoi amici di Action per fare occupare il locale cinema Palazzo e in nome della cultura fa proclami per cercare di avere gratis quello che le è sfuggito di mano».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.