Ecco l'acchiappa-pacchi per chi non è mai a casa

Inizia da piazzale Segrino l'apertura di una serie di depositi in città. Qui si ritireranno i plichi che il corriere non sarà riuscito a recapitare

In Germania ce ne sono già 2.400, in Italia invece quello di piazzale Segrino è il primo. Un muro giallo fatto di sportelli di grandezze diverse che accolgono i pacchi di tutti, small ed extralarge, come le vecchie caselle postali, ma tutte insieme. Li manda Dhl, leader mondiale delle spedizioni, che a Milano porta l'innovazione già sperimentata in altri Paesi europei: quella delle Packstation, stazioni dei pacchi, strutture accessibili 24 ore su 24 ed informatizzate, che permettono a chi acquista online di farsi spedire la merce lì, invece che essere costretti ad aspettare il corriere a casa. Dotata di postazione telemetica, la packstation richiede il codice a barre dell'ordine effettuato e la firma del destinatario del pacco. Lo sportello corrispondente - ce ne sono un centinaio - si apre da solo permettendo all'utente di ritirare il contenuto e portarselo a casa. Si può pagare anche con il contrassegno, per chi fa acquisti su internet e alla carta è preferisce il contante.

La stazione pacchi è in funzione da ieri. L'ha collaudata Alberto Nobis, amministratore delegato di Dhl Express Italia, assieme all'assessore ai trasporti, Pierfrancesco Maran, e alla presenza del vicedirettore generale Sergio Mancuso e del presidente di PsLive Nicola Corricelli. L'iniziativa va incontro all'esigenza di trasformare Milano in una smart city. E di ridurre le immissioni di CO2: «Il cittadino adesso può scegliere di far arrivare il suo pacco in questa postazione fissa, in assoluta sicurezza e senza dover organizzare alcun incontro con il corriere. E può venire a ritirarlo quando vuole - spiega Alberto Nobis -. È una soluzione comoda, ma anche più ecologica: si risparmia in termini di immissioni di gas nocivi, perché il furgone Dhl non deve recarsi nei diversi domicili di recapito dei pacchi, ma assolvere con un unico giro a più consegne». La prova, secondo l'assessore Maran, che una scelta ambientalista non è per forza un sacrificio: «Dhl è riuscita ad innovare e a migliorare la qualità della vita, contemporaneamente optando per un orientamento ecologista».

Con oltre 1,5 miliardi di spedizioni annuali, il gruppo tedesco di trasporto merci contribuisce da solo all'1% della produzione mondiale di gas inquinanti. «Siamo consapevoli del forte impatto ambientale che la nostra attività comporta ed è anche per questo che le nostre innovazioni, come quella per Area C a Milano (le consegne in bici o con mezzi elettrici, ndr), vanno tutte in questa direzione - dice Nobis -. Entro il 2020 intendiamo ridurre del 30% le immissioni, che dal 2008 sono già diminute del 20%».

La nuova packstation è solo la prima di una serie di stazioni pacchi concentrate nel Comune di Milano: in fase di test sono quelle in piazza Amendola, piazza Sraffa (zona Bocconi), piazza

De Angeli e vicino alla Statale in via Festa del Perdono. Tutte dovrebbero entrare in funzione entro maggio e, in futuro, trasformarsi in punti non solo di ricezione, ma anche di spedizione. Se non si tratta di un pacco.

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