Ecco la «lista nera» e la «lista grigia» dei Paesi che non rispettano le regole Ocse

Bianca, grigia e nera. Ecco le tre liste dei «paradisi fiscali», ovvero di quei Paesi che assicurano un rifugio opaco ai capitali internazionali in fuga dalla tassazione o semplicemente dalla ricognizione delle autorità nazionali. A stilarla è stato L’Ocse. Quattro nomi per la black list: Costa Rica, Malesia, Filippine e Uruguay. La lista grigia è più lunga. Ci sono 38 Paesi. Tra questi: Monaco, Liechtenstein, Antille olandesi, Belgio, Svizzera, Lussemburgo, Austria e isole Cayman. I Paesi del G20 sono pronti a prendere provvedimenti e sanzioni per proteggere le proprie finanze pubbliche e i sistemi finanziari. «L'era del segreto bancario è finita», si legge nel documento finale. La conclusione del G20 sui paradisi fiscali rappresenta un successo per il presidente francese Nicolas Sarkozy e per la cancelliera tedesca Angela Merkel, che ne avevano sollecitato la pubblicazione. A Londra Sarkozy ha parlato di «tre liste: bianca, grigia e nera».

Nella bianca ci sono i Paesi che rispettano le regole del forum globale dell’Ocse, nella nera quelli che le infrangono e nella grigia «quelli come la Svizzera che hanno annunciato un processo che va ancora portato a termine».

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