(...) ma forse ora potrebbero cambiare idea. Il disegno di legge è stato infatti arricchito di un omaggio al federalismo tanto caro al Senatur: ogni regione potrà avere il suo Inno scegliendolo tra canzoni e musica che fanno parte della propria storia.
Grillo ha infatti aggiunto al disegno di legge un articolo unico che prevede al primo comma che «La Repubblica riconosce la bandiera, lo stemma e linno ufficiale adottati dalle Regioni secondo i propri statuti», precisando poi al secondo comma che «Le bandiere, gli stemmi e gli inni delle Regioni non devono confondersi con la bandiera e lo stemma, simboli della Repubblica né con il Canto Fratelli dItalia, inno ufficiale della Repubblica». Il terzo comma prevede che «presso la presidenza del consiglio dei ministri è istituito il registro delle bandiere, degli stemmi e degli inni regionali, contenente le relative rappresentazioni grafiche e carte musicali».
Infine il quarto e ultimo comma prevede che «Con decreto del presidente del consiglio dei ministri, sentita la conferenza Stato regioni, sono disciplinate le modalità di esecuzione degli Inni e di esposizione delle bandiere e degli stemmi».
Secondo il senatore Grillo, che da diversi anni sta lavorando a una norma che faccia diventare il canto di Goffredo Mameli inno nazionale, la posizione della Lega, più vicina a «Va pensiero», dovrebbe risultare ammorbidita dalla possibilità di poter decidere nei propri territori su arie vicine allo spirito padano. «È chiaro che ladozione di emblemi regionali resta affidata alliniziativa di ciascuno degli enti territoriali», annuncia il senatore del Pdl, fermo restando che il Tricolore e «Fratelli dItalia» non si toccano.
«Ho cominciato a parlarne adesso insieme con i colleghi della Lega e credo che unapertura ci sarà», ha annunciato il senatore al Giornale. Di sicuro i tempi per lapprovazione della legge potrebbero essere maturi adesso con le varie manifestazioni per i 150 anni dellUnità dItalia e le celebrazioni che le accompagneranno. «Le regioni potranno scegliere inni che rappresentino la propria identità - continua Grillo - e che non si confonderanno, né si dovranno sovrapporre allinno di Mameli».
Potranno anche essere condivisi tra più regioni, così come gli stemmi e altri segni distintivi, sempre che gli organismi locali di governo lo stabiliscano. Campanilismi a parte si può già dare qualche suggerimento.
«Ecco la mia legge costituzionale per creare ventuno inni regionali»
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