Ecco il papiro che riabilita Giuda

Ecco il papiro che riabilita Giuda

da Washington
Giuda non era un traditore ma il confidente segreto di Gesù. Così sostiene il vangelo che porta il nome dell’apostolo, il cui contenuto è stato rivelato ieri a Washington dal National Geographic Institute. La prima traduzione del testo documenta le credenze della setta degli gnostici, considerata eretica dalle altre chiese cristiane. Secondo il vangelo di Giuda, l’apostolo bollato come traditore in realtà eseguiva gli ordini del maestro, che voleva creare le condizioni per il sacrificio della vita con cui avrebbe riscattato i peccati degli uomini.
Nella sede del National Geographic Institute di Washington è stata presentata ieri, tradotta ed autenticata, l’unica copia di un manoscritto copto del 300 dopo Cristo e a sua volta è stato tradotto da un testo greco più antico. Il manoscritto è stato ritrovato negli anni ’70 in Egitto e conservato per 16 anni in una banca di New York. Composto da 62 pagine, di cui un terzo illeggibili, il documento contiene oltre al vangelo di Giuda le lettere di Pietro a Filippo e l’Apocalisse di Giacomo.
Il vangelo di Giuda offre una nuova chiave di lettura per alcuni testi sacri. Secondo uno dei traduttori, il professor Marvin Meyer, riabilita la figura di Giuda, il cui nome è stato usato per secoli per giustificare l’accusa di deicidio rivolta agli ebrei. «Il racconto attribuito a Giuda - ha spiegato Meyer - contrasta con la tradizione che vede in Giuda l’ebreo cattivo e forse è stato usato dalle sette gnostiche per controbattere le accuse degli antisemiti». Nel testo Giuda viene descritto come l’unico apostolo di cui Gesù si fidava e a cui rivelò il mito della creazione. Giuda è in pratica l’agente segreto scelto da Gesù e mandato a trattare con chi lo vuole mettere a tacere. Obbedisce a malincuore e tradisce il Maestro per eseguire il suo ordine. Sa, perché gli è stato rivelato in segreto, che il tradimento apparente è l’unico modo per provocare la crocifissione e la salvezza del mondo.
Risale all’anno 180 dopo Cristo la prima smentita sui fatti riferiti dal vangelo di Giuda.

Gli esperti del National Geographic hanno spiegato che Ireneo, allora vescovo di Lione diventato poi santo, probabilmente non aveva mai letto questo vangelo ma ne aveva sentito parlare e lo considerava eretico. Duecento anni dopo la condanna di Ireneo, il vescovo di Cipro Epifanio aveva a sua volta criticato il vangelo di Giuda scritto dalla setta che venerava il traditore di Gesù.

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