«Ecco perché piaccio, dal macramè ai piatti»

Di argomenti sul tavolo ce ne sono molti così l'incontro con Anna Molinari nell'elegante show-room Blumarine di via Manzoni a Milano si trasforma in un confronto sullo stato delle cose: la moda non ricorda un momento così difficile da tempo. La signora delle rose è in gran forma, illuminata da un prezioso collier di perle che ha decorato con spille di brillanti appartenute alla sua mamma. Alla luce dei diamanti non ha mai rinunciato, neppure quando a causa di un banale incidente ha fratturato il metatarso: le sue stampelle erano rigorosamente tempestate di Swarovski. Adorabile, dicono le dive che scelgono i suoi vestiti e che, come Sarah Jessica Parker le mandano foto con messaggi affettuosi o come Anastasia le fanno pervenire grandi scatole di cioccolatini. «Sono vegetariana ma amo molto i dolci e le mie amiche lo sanno» dice deliziata la stilista di Carpi che stravede per i nipotini, Elisabetta dagli occhi blu e il simpatico Gianpaolo che porta il nome del nonno prematuramente scomparso.
«I grandi dolori che ho dovuto fronteggiare mi hanno cambiato il carattere: ero molto più vivace. Mi ha salvato la fede» confessa Anna mentre un'ombra di tristezza le attraversa gli occhi pensando anche all'amata sorella gemella che non c'è più. Ma poi le strappiamo un sorriso parlando della sua passione per il giardinaggio e per un lavoro che svolge con successo da oltre trent'anni. «La moda italiana ha vissuto momenti meravigliosi, abbiamo vestito i corpi delle più belle top model e di milioni di donne nel mondo, lavorato con i fotografi più grandi del mondo» osserva aggiungendo di essere, nonostante tutto, molto positiva e ottimista: l'Italia non possiede né petrolio né miniere di diamanti e proprio per questo deve difendere un settore così fondamentale per la sua economia. «Agli inizi i dettaglianti dicevano che guardando le collezioni Blumarine sentivano il dolce suono dei soldi nel cassetto», ricorda e non a caso la griffe è cresciuta costantemente piazzandosi nell'Olimpo delle creazioni più desiderate. «Disegnare oggi è molto più complesso. Io lavoro il doppio perché devo stare in fabbrica a supervisionare ben 18 licenze. La linea casa, tanto per fare un esempio, ha venduto il doppio rispetto alla stagione precedente e comprende mobili e oggetti d'arredo. Il grande segreto è quello di armonizzare tutto, dagli occhiali ai piatti, dal beachwear al profumo, per garantire una precisa identità».
Del resto questo è il segreto del successo di Blumarine insieme a seduzione e bellezza, femminilità e italianità, artigianato e alta qualità. «A Carpi posso contare sulla magnifica manualità dei nostri artigiani che sanno ricamare in modo straordinario o attaccare i bottoni con un sistema preciso e riconoscibile. Insomma, c'è un'attitudine verso le cose ben fatte» spiega la Molinari che vede tra i mercati che crescono di più, quello russo e quello cinese. «I russi si sono molto raffinati e apprezzano la nostra serietà tant'è: le vendite delle pre-collezioni Blumarine e Blugirl sono andate benissimo».

I suoi abiti di pizzo dello scorso inverno hanno registrato un altissimo gradimento e il tema è stato opportunamente ri-declinato in alcune sofisticate proposte. Una per tutte: il cappottino in macramè e pelliccia color cioccolato, pezzo significativo della nuova collezione per l'inverno in passerella a Milano Moda Donna.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica