Carissimo Massimiliano Lussana, ho scoperto dal tuo fondo di ieri, di essere anchio di sinistra e questo mi ha creato un po di confusione: il mio primo voto è stato infatti per la fiamma tricolore e dopo la prima svolta con la lega, nel 94 mi sono accasata in Forza Italia. Vuoi dire che in tanti anni, ho sbagliato tutto?
Scherzi a parte, un problema cè e io lo vivo ogni giorno sulla mia pelle, da quando non ho più incarichi in Forza Italia, al mio paese vengo continuamente corteggiata dallopposizione, mi invitano a riunioni, mi chiedono di entrare nel Partito democratico, mi coinvolgono in battaglie locali eccetera, eccetera. E io, naturalmente, partecipo, perché tutto ciò che mi riguarda come cittadina, mi interessa. Mi capita anche di dovere e volere precisare, che sono ancora iscritta a Forza Italia, che, malgrado le divergenze con i vertici locali, le mie idee non sono cambiate e la risposta è sempre la stessa: non importa! E allora, da questo comportamento, traggo una lezione: che pur in evidente difficoltà, a sinistra son più furbi di noi, a loro le persone sveglie, attive, che riscuotono consensi, che sanno fare il loro mestiere servono e se le fanno piacere, così la prendono alla larga con frasi appunto del tipo: «Lei così di centrosinistra, come fa a stare nel centrodestra?».
Voglio spiegarlo anchio al signor Rolla, anche se non riuscirò a farlo così bene ed in modo dettagliato, come hai fatto tu.
I temi sociali interessano e riguardano tutti i cittadini, di quotidianità vivono tutti i cittadini, ma mentre a sinistra ne parlano per slogan, a destra se ne occupano e provano a risolvere i problemi. Ecco perché, io come tanti altri, pur messi in un angolo della Casa, ci sentiamo bene a casa nostra.
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