«Se volevano entrare nel Guinness dei primati realizzando la pista ciclabile più stretta del mondo, che termina contro un muro, forse ci sono riusciti». E in effetti, come denuncia Vittorio De Benedictis, consigliere comunale della Lista Biasotti, quello che sta accadendo a Bolzaneto, proprio nei pressi del mercato ortofrutticolo, sembra paradossale. Tanto che il consigliere ha presentato uninterpellanza al sindaco per vederci un po più chiaro a proposito dei motivi che avrebbero condotto i progettisti a fare scelte che appaiono insensate. «Tanto per cominciare ho notato, recandomi sul posto, che il tratto stradale realizzato tra la sponda sinistra del Polcevera e del torrente Secca e il nuovo mercato ortofrutticolo è stato recentemente dotato di un tratto di marciapiede - spiega De Benedictis -. Su tale marciapiede poi, vicino a una zona caratterizzato dallassoluta mancanza di abitazioni e terminante contro un muro nella parte iniziale di via Sardorella, si è pensato bene di posizionare ben 22 panchine, alcune delle quali messe attorno a una rotatoria di mezzi, quasi si trattasse di un percorso storico naturalistico».
Passino, le panchine, ma la strana (per dire poco) pista ciclabile che nasce in quel tratto è a dir poco risibile. «Intanto per le dimensioni - dice il consigliere biasottiano -, infatti, io ho preso il metro e lho misurata ed è larga soltanto 81 centimetri». Pensare a una bicicletta che sfreccia lungo un marciapiede così stretto, da una parte tra la carreggiata stradale e dallaltra tra la panchina fa venire i brividi per la pericolosità. Senza contare che se le biciclette fossero due e in senso contrario, come si farebbe a stabilire la precedenza, chi dovrebbe passare sulla panchina o peggio, in mezzo alla strada?
Unica indicazione il colore verde che divide in due il marciapiede - resta evidente che sul rosso dovrebbero camminare temerari quanto evidentemente rari pedoni - e sul quale si staglia la sagoma di una bici. Errata progettazione? Scherzo? «Questa pseudo pista ciclabile è stata realizzata senza prevedere protezione di sorta rispetto al sedime stradale - chiede De Benedictis nellinterpellanza -per cui se venisse utilizzata, cosa assolutamente improbabile tenuto conto dellassurda collocazione, avulsa da qualunque possibile percorso e che interferisce e si interseca su una strada priva di semafori e utilizzata in gran parte da automezzi pesanti, risulterebbe di estrema pericolosità».
Insomma, il consigliere si chiede chi sia stato il fantasioso progettista e quanto sia costata «lopera».
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