Ecco il Prodi segreto della campagna elettorale 2006

Distribuito su Internet un documentario del regista tedesco Krueger in cui si vede il premier che balbetta, s’innervosisce e sfoga la sua rabbia

da Roma

Sulla scena politica italiana irrompe Lo sfidante, documentario a ritmo di giallo, del telegiornalista e produttore tedesco Sebastian Krueger, filmaker indipendente classe 1960, che è riuscito dove Nanni Moretti fallì. Riprendere Prodi in campagna elettorale, seguendolo dietro le quinte, era infatti il sogno del cineasta romano, che nel 1996 incassò un rifiuto dallo staff del premier. «Mi sono recato a Bologna ed ho incontrato il Professore. Mi chiese a quali emittenti era destinato il prodotto e mi dette il consenso, dicendomi di contattare il suo addetto stampa. Cosa che, naturalmente, si rivelò più complicata e dispendiosa del previsto», narra Krueger, che ieri ha presentato Lo sfidante al «Nuovo Olimpia», insieme con la regista Liliana Cavani, sostenitrice del genere documentaristico ed al pittore Sebastiano Mondadori, membro della famiglia editoriale. Ampiamente usato da Bruno Vespa, che, visto in anteprima il docu-giallo sulla campagna elettorale più aggressiva del dopoguerra, ha inserito nel suo ultimo libro brani del commento sonoro, il film viene lanciato all’americana. Non verrà distribuito nelle sale, ma tramite www.losfidante.it, sarà possibile acquistarlo con e-mail, sms, telefono. Che cosa propone questo film distribuito in Germania, Austria e Svizzera, attraverso i canali televisivi pubblici, dopo le elezioni? In un’ora, lo sfidante Prodi è ripreso nelle convulse fasi delle presidenziali 2006. Lo si vede innervosito negli studi di RadioUno, balbettare confuse spiegazioni a tal Roberto, che dice: «Lei parla di armonizzazione. A me sembra un aumento di tasse». O deciso nel contrastare il portavoce Sircana, che, seduto al quartier generale di Piazza Santi Apostoli, dove strimpella la chitarra, o dorme sul divano, finalmente sbotta: «Fatemi esprimere un concetto, cazzo! Non fanno in tempo a farci un “panino”. Cazzo!» (il termine «panino» è in senso politico-televisivo). E c’è Prodi goduto, sulla terrazza del Campidoglio insieme ad Helmuth Kohl, «che ha passato un’intera giornata con lui», in segnale antiberlusconiano.

«Chi è quest’uomo che tutti credono di conoscere, ma che nessuno conosce veramente? Come ha potuto vincere le elezioni del 2006?» chiede Krueger, che per essere oggettivo ha fermato, in immagini tanto forti, quello che appare il ritratto d’un manipolatore di masse in maniche di camicia. «Sei seduto su un pitale e tiri giù i pantaloni», dice Sircana a Prodi, per smorzare la tensione del duello tivù con Berlusconi. In retrospettiva, suona inquietante.

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