Ecco quello che la gente si aspetta da chi governa

Ecco quello che la gente si aspetta da chi governa

Egregio Dott. Lussana, l’incontro di sabato ha dimostrato ancora una volta che anche all’interno di una città tradizionalmente «rossa», vi è un popolo numeroso che desidera un cambiamento radicale in termini di pubblica amministrazione. Questo popolo è stato rappresentato sabato da una piccolo ma significativo numero di persone; questo popolo ha le idee chiare su quello che vuole e soprattutto su quello cui non vuole più assistere nel proprio comune, provincia o regione; questo popolo è stufo di questi dilettanti della politica, uniti esclusivamente dal desiderio di restare e scambiarsi le loro «careghine» il più a lungo possibile, con i relativi benefici a spese nostre non solo in termini di ingenti stipendi ma soprattutto in termini di disservizi, di stagnazione economica e di palesi ingiustizie.
Eppure, nonostante tutto, gli attuali governanti hanno stravinto le ultime elezioni (comunali, provinciali e regionali), forti della tradizione a loro favorevole ma forti anche a mio parere dell’assenza di una veemente alternativa coesa nei punti programmatici e nelle persone.
E allora mi rivolgo ai responsabili del centro destra locale invitandoli a fare quadrato e a preparare un piano ambizioso, ma deciso: sta a voi raccogliere il malcontento generale e canalizzarlo in una reazione positiva e vincente; basterebbe riassumere le tematiche analizzate sabato mattina per iniziare a scrivere un ampio programma di governo articolato e realizzabile; un programma che ruoti su pochi indiscutibili punti quadro (da cinque a dieci) attorno ai quali si costruisca un piano di governo articolato e variabile. Vi serve qualche esempio?
Io partirei dalle infrastrutture, da autostrade e ferrovie, nuove carceri, ma prima ancora dallo sviluppo o ammodernamento del porto di Genova (con vere gare d’appalto…): il porto petroli, il polo chimico, un adeguata infrastruttura per il traffico di navi da crociera con annessi adeguati collegamenti ferroviari e stradali all’area portuale; immaginate un porto più competitivo della concorrenza (Livorno, Ravenna, Pisa) capace di attirare lavoro e di creare nuovo impiego per tutte quelle risorse umane genovesi costrette a fuggire oltre Appennino in cerca di fortuna.
Secondariamente mi occuperei dell’ordine pubblico, delle okkupazioni abusive, dei «nomadi» divenuti sedentari grazie a chi li mantiene a spese nostre lasciandogli piena libertà di delinquere.
Successivamente, un piano del traffico che sia meno miope e anti-privato dell’attuale assurda gestione Merella: smantellamento di quell’obrobrio di corsia centrale presente in corso Europa (che genera ogni giorno code chilometriche); tramutare le zone Blu in zone a sosta per i residenti o rivederne le tariffe; favorire il traffico a due ruote invece di cancellarne le zone di sosta; eliminare divieti assurdi e riaprire piazze o strade fondamentali per il deflusso del traffico (piazza Verdi a Brignole?).
Di idee ce ne sono e di qualunque genere: basta ascoltare la gente e sintetizzarle.
E per realizzarle, si scelga un candidato, uno solo, forte dietro al quale si schierino tutte le forze antagoniste alle scompigliate forze rosso-verdi e legato il meno possibile ad un passato politico.
Come esempio abbiamo quello dell’attuale presidente del consiglio, capace di cogliere vittorie straordinarie riunendo tutte le forze antagoniste ai catto-comunisti nazionali dietro ad un programma definito, realizzabile e che prendeva spunto da desideri diffusi tra il corpo elettorale. Lo stesso avvenga in sede locale, osservando anche quali sono stati gli errori del centro destra a livello nazionale (le danze di Casini, Fini, Follini?) e che rischiano di portare alla vittoria una sconclusionata opposizione le cui uniche armi sono l’odio per il presidente del consiglio e la distruzione demagogica e sistematica senza proporre alternative, di qualunque provvedimento nato in questa legislatura (vedi cartelloni pubblicitari del Pdci quali «abroghiamo la Moratti» e non «cambiamo la scuola nel seguente modo alternativo...

»).
Infine è necessario comunicare con qualunque mezzo (giornali, televisioni, radio) le proprie intenzioni denunciando quante assurdità sono state commesse dalla parte antagonista.
Si può vincere, anche a Genova.

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