Cronache

Ecco come è stato scoperto il super traffico di cocaina

È stata la fedina penale di Alfredo Gradisca, 34 anni, indicato sulle carte di accompagnamento del container ripieno di una tonnellata di cocaina sequestrata dalla Guardia di finanza a Spezia a mettere sulle tracce dei trafficanti gli uomini dell’agenzia delle dogane. Gradisca può vantare precedenti per associazione per delinquere, falso ideologico, truffa, utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e appropriazione indebita. Quando gli esperti dell’agenzia delle dogane della Spezia hanno controllato i dati di Gradisca sui documenti, hanno immediatamente compreso che in quel container, carico ufficialmente di dieci tonnellate di mattonelle per pavimentazione, poteva celarsi qualcosa. Hanno chiamato i finanzieri ed è bastato un controllo per scovare la paratia saldata in fondo al contenitore dietro la quale si celavano per la precisione 974 chili di cocaina, divisa in pani da un chilo e duecento grammi ciascuno. Valore commerciale finale: 300 milioni di euro. Il più grande sequestro di cocaina effettuato dalla Guardia di finanza di tutti i tempi, il primo in assoluto di quest’anno in Italia. Un vero e proprio tesoro, prodotto in Colombia, spedito prima a Santo Domingo, poi via mare in Europa, fino a Spezia. Quindi sbarcato, caricato su un’altra nave, trasportato a Gioa Tauro e, infine, a Genova.
Nel frattempo, però, gli inquirenti avevano scoperto la droga, installato un gps all’interno del container, richiuso e rimesso in mare il container. I contatti di Gradisca erano stati verificati ed era stato scoperto che il 15 giugno era stato fermato per un controllo in compagnia di Giordano Cargiolli, 37 anni, rampollo di una famiglia di mobilieri di Massa, pure lui pregiudicato, ma per cessione di stupefacenti. La ricostruzione della rete dei trafficanti è stata effettuata anche grazie ai militari del Gico di Genova, esperti nelle grandi operazioni antidroga. Cargiolli è risultato abitare a Madrid, da dove effettuava numerosi viaggi all’anno in Paesi sudamericani. Abbastanza per ipotizzare che fosse lui l’anima dell’organizzazione di trafficanti internazionali.

Chiarito il quadro e stabilito che il container, insieme ad altri tre gemelli «puliti», erano stati prelevati l’11 agosto scorso, agli inquirenti non è rimasto altro da fare che attendere che venissero portati a destinazione, ovvero in un magazzino di 1000 metri quadrati affittato da Gradisca alle spalle del mobilificio di Cargiolli ad Aulla.

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