Ecco le unioni civili formato Pdl: «Diritti senza costi per lo Stato»

Proposta a titolo personale di Rotondi e Brunetta. «Niente reversibilità delle pensioni. I Dico non c’entrano»

da Roma

Trovare un punto di equilibrio. Condiviso. Tra i diritti di chi compone una coppia di fatto e la «sacralità» della famiglia tradizionale. Unioni civili: nuovo atto. Ma con una grossa novità. A rilanciare la questione, spinosa e foriera di aspre polemiche, non è più la sinistra: sorpresa, è il centrodestra. Non nel suo complesso, ma fa già discutere l’iniziativa, anticipata ieri dal Tempo, di Gianfranco Rotondi e Renato Brunetta. Pronti a rilanciare il «dibattito culturale» e a presentare, in Parlamento, una proposta di legge ad hoc. In veste di deputati, per carità, e non di ministri, visto che il tema non rientra affatto nel programma di governo.
Ma tant’è, rispuntano i Dico... «No, i Dico non tornano», precisa Rotondi al Giornale. Convinto, però, che bisogna dare una «risposta positiva» sulla vicenda. Il ragionamento è semplice: «Il centrosinistra, con i Dico - sottolinea il leader della Dca - ha proposto una soluzione alla Zapatero, che ha determinato nei cattolici una reazione rabbiosa». Stoppata quell’ipotesi, «non dobbiamo nasconderci che restano i problemi delle coppie di fatto: siano esse composte da uomo e donna non sposati, da omosessuali, o da chi per varie ragioni condivide lo stesso tetto». In ogni caso, convivenze la cui tutela giuridica «sta molto al di sotto di quella di un condominio».
Il cattolico Rotondi e il laico Brunetta. Intenti a lanciare una «seria riflessione culturale», senza impegnare in alcun modo palazzo Chigi. Ma in ogni caso, «fiduciosi» sull’approvazione, «entro la legislatura», di una legge «sobria» che dia «più diritti ai cittadini, senza mettere in discussione l’assetto esistente e la sacralità della famiglia». Rilanciata proprio ieri dal Papa. L’obiettivo, comunque, è superare la logica delle «guerre di religione» tra favorevoli e contrari e «deludere gli estremisti dei due eserciti». Quelli che finora hanno bloccato ogni tentativo di porre rimedio alla «scopertura legislativa». La base di partenza, spiega ancora Rotondi, è data dai testi che portano la firma di Alfredo Biondi e Cesare Salvi. E «sarà tutto a costo zero per lo Stato», anche perché «non prevederemo la reversibilità delle pensioni». Una differenza netta rispetto a quanto avviene tra coniugi. Via libera, invece, alla «successione dell’affitto e della proprietà della casa, così come alle decisioni sulla cura in caso di malattia». Il registro delle coppie di fatto, in ogni caso, aggiunge il ministro, «non sarà tenuto dai Comuni. Studieremo un modo per garantire la sua pubblicità, ma lo differenzieremo da quello dei matrimoni».
Si vedrà. Intanto, però, la proposta Rotondi-Brunetta raccoglie consensi nell’opposizione e fa storcere il naso al Pdl. «Fa piacere» che «abbiano deciso responsabilmente di farsi carico anche del problema delle coppie omosessuali», commenta Anna Paola Concia, deputata Pd, che assicura: «Se la proposta sarà condivisibile nei contenuti, la sottoscriverò». «Siamo contenti» per l’avvio di un «confronto positivo», afferma Aurelio Mancuso, presidente Arcigay. Non gradisce però l’Udc.

In linea, su questo tema, con Osvaldo Napoli, vicepresidente Pdl alla Camera, secondo cui le parole del Papa, «sull’esistenza di una sola famiglia come unione di un uomo e di una donna», dovrebbero far «riflettere meglio su iniziative di legge che sono in contrasto».

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