Ha terrorizzato lOccidente con la sua immagine. Ora è la sua immagine da morto che dovrebbe rassicurare lOccidente ma rischia di infiammare il mondo islamico. Prima erano i video del terrore: la mimetica, il kalashnikov, il dito alzato e i proclami di odio contro i «crociati». Oggi è il video della fine: Osama Bin Laden ridotto a un corpo senza vita, gettato in mare dalla portaerei americana Carl Vinson. Lo sceicco del terrore conosceva la potenza delle immagini e la usava, a cominciare da quel 7 ottobre del 2001, quando si presentò al mondo: «Giuro su Allah che lAmerica non conoscerà più sicurezza». Il presidente Barack Obama, il «nemico» che lha catturato dieci anni dopo, conosce la potenza delle immagini e ne potrebbe diffondere solo una, la foto di quel viso sfigurato da due colpi, uno sopra locchio sinistro che ha spazzato via parte del cranio.
Ma il presidente sa che il volto di Osama è un trofeo da maneggiare con cura. Per questo la Casa Bianca aspetta. «Non credo che a questo punto nessuno metta in dubbio che Bin Laden sia morto - dice il consigliere per lAntiterrorismo, John Brennan -. Sono consapevole che cè gente interessata ad avere una prova visiva al riguardo. È qualcosa che teniamo nel debito conto. Ma non vogliamo diffondere nulla che possa essere oggetto di fraintendimenti e causare ulteriori problemi». Cautela. Per evitare con fotografie e filmati di alimentare reazioni incontrollabili - considerate inevitabili - dei seguaci dello sceicco. Cautela che alimenta tuttavia sospetti e smentite. Il video della «sepoltura» in mare cè e potrebbe presto essere diffuso, ma non prova che quel corpo sia di Bin Laden. Il video del blitz cè, perché loperazione per uccidere il terrorista è stata seguita in tempo reale dalla Casa Bianca - ha fatto sapere lamministrazione Usa, raccontando come Barack Obama abbia seguito lazione dallinizio, fino alluccisione e al trasporto del corpo - ma il filmato non è ancora stato diffuso. Anche la foto cè ma Washington aspetta perché limmagine è troppo «cruda». «Si tratta di una questione di sensibilità, le immagini potrebbero dare fastidio», spiega il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney. Intanto su Internet compare unaltra foto dello sceicco morto, con una ferita sopra locchio destro, e apparentemente sorretto da un militare americano. Rimbalza su Twitter e riapre per qualche ora gli interrogativi. È certamente un altro falso, ma fino a che non arriva quello scatto autorizzato dalla Casa Bianca è un rincorrersi di dubbi. Fra i quali immediatamente si crogiolano i principali seguaci di Bin Laden, i talebani. «La notizia delluccisione viene solo da una parte e gli americani non mostrano prove», dice Zabiullah Mujahid.
Come se tutto avesse previsto, lo sceicco potrebbe comparire nelle prossime ore, di nuovo, anche da vivo. Come? Con lennesima registrazione, nello stile che lo ha reso celebre nel mondo. Audio o video non si sa, ma i servizi segreti americani sono convinti che ci sia ancora un ultimo nastro del leader di Al Qaida pronto a fare il giro del mondo e a sollevare nuovi dubbi sulla sua fine, specie nel mondo islamico. Daltra parte questo era il volere di Bin Laden: alimentare la leggenda. Lo sa bene lautista dello sceicco, Salim Hamdan, condannato a cinque anni e mezzo, dopo la detenzione nel carcere di Guantanamo. Fu lui a riferire gli ordini impartiti da Osama al figlio e alla guardia del corpo: se le forze americane fossero arrivate a Tora Bora, i suoi uomini avrebbero dovuto ucciderlo con un colpo alla testa e seppellirlo senza far sapere a nessuno dove. Così la sua leggenda non avrebbe avuto fine.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.