Ecologia, Mercedes fa la differenza

I veicoli commerciali leggeri sono per loro natura massicciamente presenti nelle zone ad alta densità abitativa, aree dove è più forte l’impatto ambientale prodotto dalla circolazione stradale. Sviluppare modelli sempre più ecocompatibili è quindi, per ogni costruttore, un imperativo ancora più sentito rispetto a quanto già accade per le autovetture. Quando si tratta di mezzi destinati al lavoro è tuttavia indispensabile adeguarsi all’evoluzione del trasporto merci, che segue, a sua volta, i mutamenti nelle pratiche commerciali. La crescita delle consegne a domicilio e il sempre più diffuso «E-commerce» via Internet faranno aumentare il numero dei colli trasportati da corrieri espressi, fino a raggiungere a livello continentale una quota giornaliera di 14 milioni di consegne entro il 2015, esattamente il doppio rispetto al 1996. Consumi di carburante ed emissioni di inquinanti e di anidride carbonica non possono crescere parallelamente, ma devono essere addirittura ridotti attraverso nuove tecnologie, come quelle applicate da Mercedes-Benz su Sprinter per il quale è disponibile la versione con Eco-Start, dispositivo che consente di coniugare rendimento elevato e costi di esercizio contenuti. I risparmi di carburante ottenibili nell’uso urbano del veicolo possono essere considerevoli: tra il 5 e l’8%, per gli ingeneri di Mercedes, secondo il «piede» di chi guida, con punte che possono toccare il 20%. Con queste economie è inoltre facile ammortizzare l’investimento aggiuntivo per l'Eco Start, proposto per tutti gli Sprinter Cdi con motore diesel e cambio manuale. Analoghi sono i vantaggi offerti dallo Sprinter 316 Ngt (Natural Gas Technology) con alimentazione a metano, equipaggiato di un propulsore da 156 cv di potenza massima che grazie all’utilizzo del metano permette di tagliare del 40% i costi per il carburante.
La versione Ngt esalta la flessibilità d’uso del modello, la qualità più apprezzata dai clienti che scopriranno anche la straordinaria silenziosità di funzionamento del motore a metano. Eco Start e Ngt sono soltanto alcuni esempi della strategia di Mercedes-Benz per raggiungere il livello di emissioni «zero» anche nel settore dei furgoni. Dopo avere sperimentato la soluzione ibrida su motori diesel, gli ingegneri di Stoccarda sono ora passati allo sviluppo di uno Sprinter plug-in sul quale il motore elettrico è abbinato a un piccolo propulsore convenzionale a benzina. Undici veicoli così equipaggiati sono da alcuni mesi in circolazione sulle strade americane per verificarne la realizzabilità su scala industriale.
Con la sola trazione elettrica lo Sprinter ibrido plug-in ha un’autonomia di 30 km, una percorrenza che in marcia si allunga perché le batterie agli ioni di litio vengono continuamente ricaricate nelle frenate e dal motore a combustione interna, oppure, durante le soste, al lavoro o a casa, collegando il veicolo a una presa di corrente.

Passi successivi per centrare l’obiettivo «Zev» saranno i carburanti di sintesi da utilizzare su motori diesel sempre più efficienti (common-rail ad altissima pressione) e l’idrogeno per le celle a combustibile, una tecnologia che Mercedes-Benz ha sperimentato per prima in campo automobilistico proprio su un veicolo commerciale, l’MB 100 D, presentato nel 1994 con il nome di Necar 1.

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