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«Air France unica soluzione per Alitalia»

In questo momento rovente per Alitalia, il sindacato sembra spiazzato. Legge sui giornali di piani industriali, di tagli al personale ma sembra non riuscire a condividere con l'azienda la via d'uscita. Mancano dieci giorni al termine dell'aumento di capitale, e al 16 novembre la compagnia dovrà arrivare con idee chiare, pronta a tutto, anche ad andare avanti da sola.
«Noi siamo fermi alle ultime notizie ufficiali, dieci aerei in meno da ottobre, mille persone coinvolte», ammette Marco Veneziani, segretario nazionale Uil trasporti ed ex pilota. In effetti i tagli necessari per la ristrutturazione sarebbero 1.000 di personale a tempo indeterminato, più 1.500 contratti a tempo determinato: in tutto 2.500 persone su 14mila, ma con la messa a prato di altri 20 Airbus 321.
I tagli dovrebbero interessare soprattutto gli impiegati di terra, perché i naviganti sono i più forti dal punto di vista sindacale. «Abbiamo chiesto un incontro all'ad Gabriele Del Torchio, che dovremmo vedere in settimana. Gli chiederemo conto di un piano industriale credibile». Con lo scopo di traghettare Alitalia verso Air France, consegnandola “pulita“? «Serve un piano che salvi il gruppo».
Crede che la via di Parigi sia segnata? «Noi non facciamo il tifo per nessuno. Ma in queste condizioni occorre entrare in un gruppo forte, e io vedo tre possibilità: Air France, Lufthansa o British». Ma queste ultime - notiamo - non si sono mai espresse: «È solo una mia convinzione.

Etihad potrà essere socia, ma di concerto con Air France. Insomma, l'unica linea concreta è Parigi». Che cosa chiederete a Del Torchio? «Di dirci come intende portare Alitalia fuori pericolo, per trattare a testa alta con chiunque».

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