Alitalia, dal governo una spinta a chiudere

Alitalia, dal governo una spinta a chiudere

Dopo un weekend di lavoro, ieri la vicenda Alitalia sembra aver fatto un sensibile passo avanti. Dopo un vertice di due ore a Palazzo Chigi, l'impressione diffusa con una nota è stata positiva: «Il governo, gli azionisti e le banche creditrici hanno convenuto che la trattativa con Etihad dovrà proseguire e condurre a un esito positivo». Il governo ha sottolineato che si tratta «di una grande opportunità di sviluppo per un importante marchio italiano e per il Sistema Paese». Il governo «ha invitato il management di Alitalia a continuare la trattativa sulla base delle positive indicazioni espresse oggi (ieri, ndr) da parte degli azionisti e delle banche. Sulla base di ciò nei prossimi giorni ci saranno nuovi importanti contatti tra le due compagnie, Alitalia ed Etihad».
Si respira, insomma, un'aria di fiducia. All'incontro hanno partecipato, tra gli altri, il sottosegretario Del Rio, l'ad di Alitalia, Del Torchio, il presidente Colaninno, le banche. Le parti sembrano aver trovato una coesione che finora non c'era stata sulle linee dell'operazione, e ora ciascuna dovrà tradurre la propria posizione in comportamenti concreti di cui Alitalia farà la sintesi, portando a Etihad le condizioni italiane. Il governo è intenzionato a chiudere, e questa prospettiva intona, nella sostanza, la trattativa. I tempi hanno subito un'accelerazione: già entro questa settimana dovrebbe esserci un nuovo incontro con Etihad, preceduto da un cda di Alitalia.
Il fronte delle banche, il più spinoso, sembra aver ammorbidito le posizioni accettando di rivedere le proprie esposizioni, rimuovendo lo scoglio più grosso.

Il leader della Uil, Luigi Angeletti, ha detto: «Credo e spero che stiano definendo le questioni più importanti per Etihad, che non sono gli esuberi, ma gli aspetti finanziari». I tagli verranno dopo la presentazione del piano industriale.

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