Fin dalla prima riunione del nuovo consiglio di amministrazione di Alitalia, che si è svolta ieri, si sono colti alcuni dettagli legati al nuovo corso della compagnia. Il neo presidente, Luca di Montezemolo, conferma di essere disponibile, come sempre, alle dichiarazioni. Ieri è stato praticamente l'unico, dopo l'incontro, a intrattenersi con i giornalisti, confermando una tradizione che lo ha contraddistinto in tutti gli altri incarichi che ha ricoperto («abbiamo rivisto i target e approvato il budget 2015», ha detto tra l'altro). La compagnia ha formalizzato con un comunicato i temi della riunione, poche righe asciutte che confermano quella certa laconicità consolidata nel tempo. Dall'ad Silvano Cassano, l'uomo al quale è affidata la gestione (e che qualche tempo fa aveva sottolineato che Montezemolo è un presidente «non esecutivo»), nemmeno una parola. Più disponibile il direttore operativo, Giancarlo Schisano, che ha fatto qualche osservazione accademica sul costo del carburante: «I vantaggi del calo del greggio si compensano con l'apprezzamento del dollaro», la valuta con cui si paga il combustibile. E poi, la presenza silenziosa ma massiccia di James Hogan, vicepresidente, ma vero perno e mente della nuova Alitalia. Intorno a lui ruota tutta l'operazione dell'alleanza con Etihad, vista in chiave di reciproci vantaggi. L'impressione è che Hogan, distante sette ore di volo da Roma, sarà una presenza attenta e costante per tutto il periodo di decollo.
Ieri il cda era al completo. L'ad Cassano ha illustrato il piano strategico funzionale al raggiungimento degli obiettivi di rilancio del triennio: nel 2017 è previsto il raggiungimento dell'utile, un centinaio di milioni. Traguardo possibile, anche perché l'Alitalia dal 1° gennaio è una quasi-start-up, già ristrutturata a cura della vecchia gestione secondo le indicazioni di Etihad (meno personale e meno aerei), e ben capitalizzata, perché la stessa Etihad ha versato, tra aumento di capitale e operazioni connesse, 560 milioni. Cassano ieri ha presentato anche il progetto di sviluppo di nuove rotte e di aumento delle frequenze di quelle esistenti (sette le nuove destinazioni intercontinentali previste nei prossimi tre anni, tra cui Pechino, Shanghai, Città del Messico, Seul, San Francisco, Santiago del Cile). Inoltre, ha riferito ai consiglieri le iniziative commerciali di rilancio del brand e i programmi di miglioramento dei servizi.
«Il cda ha approvato il budget 2015», scrive la nota.
Va ricordato che il 2013, ultimo dato disponibile, si era chiuso con perdite record di 568,6 milioni. È stata poi approvata la governance aziendale e sono stati definiti i comitati di funzionamento e i rispettivi membri. Oggi, nel corso di una conferenza stampa, saranno illustrati i dettagli del piano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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