Il cda di Alitalia ha espresso «apprezzamento per la proposta di Etihad» e ha delegato il presidente Roberto Colaninno e l'ad Gabriele del Torchio «a proseguire le trattative finalizzate alla stesura di un accordo definitivo con la compagnia emiratina». Il calendario dell'operazione comincia a infittirsi di date: l'assemblea ordinaria (per l'approvazione del bilancio 2013) è stata conovocata per il 29 giugno in prima e per il 25 luglio in seconda convocazione (quest'ultima si presume sarà quella valida). Il cda per il progetto di bilancio sarà il 13 giugno, venerdì prossimo: quel giorno si saprà quanto ha perso l'anno scorso la compagnia, si ipotizza circa 300 milioni.
Per giovedì 12 sono stati convocati i sindacati; l'ordine del giorno recita: «Prospettive aziendali e provvedimenti necessari» che, tradotto dall'asettico linguaggio aziendale, significa «piano industriale ed esuberi». Vista la strada maestra imboccata dall'operazione, l'esercizio non facile per le sigle dei lavoratori sarà far accettare alla base un numero di tagli che si presume intorno ai 2.500.
Anche le banche sono alle prese con un esercizio non facile, di cui dovranno rispondere ai propri azionisti: dovranno mettere una croce su una parte dei propri crediti e trasformare il resto in capitale. Si parla di circa 550 milioni suddivisi tra Intesa, Unicredit, Mps e Popolare Sondrio; la più esposta in termini assoluti è Intesa, in termini relativi la Sondrio perchè più piccola (e infatti è la più recalcitrante). Quella cifra dovrebbe per un terzo essere cancellata e per i due terzi diventare capitale dell'attuale Alitalia-Cai, con un nuovo riassetto dell'azionariato; operazione preliminare e distinta dalla creazione della nuova società insieme a Etihad. Intesa già oggi è il primo azionista e anche Unicredit è socia; il loro peso relativo aumenterà ancora, mentre Mps e Sondrio potrebbero acquisire lo status di azionisti di una società che sarà trasformata sostanzialmente in una holding. Ieri l'ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha detto: «Intendiamo mantenere stabilità, ma per un tempo definito. Poi ci dovrà essere una via d'uscita per noi».
Lo scorporo delle attività di volo (compresi i dipendenti necessari e i debiti relativi agli aerei) e il perimetro preciso sono in avanzata fase di studio, e discendono dal piano industriale che sarà presentato ai sindacati giovedì.
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